Al Roland Garros in cinque set. Sinner ha nervi d’acciaio e la tempra dei grandi ma il fisico più fragile. Ne vedremo tanti di questi match
Tu chiamalo, se vuoi, pugitennis. Un mix tra pugilato e tennis. Questo è lo sport che hanno mostrato oggi Carlos Alcaraz e Jannik Sinner al Roland Garros. Perché la boxe non è solo violenza e ferocia. È anche, e oggi soprattutto, tecnica, destrezza, velocità. Se le sono date di santa ragione sul centrale del Roland Garros e alla fine ha vinto lo spagnolo. Che picchia più forte anche se probabilmente mentalmente non è d’acciaio come l’azzurro che probabilmente ha patito la sua minor vigoria fisica. Le settimane di stop le ha pagate.
Sinner è partito fortissimo. Quattro a zero nel primo set. Come se fosse arrivato il ko nel primo round. Come ha sapientemente spiegato Panatta, Sinner vince perché tira forte e sulle linee. Così ha cominciato. Alcaraz non ci ha capito niente. Poi, lentamente,è risalito. Un set pari e già nel terzo lo spagnolo sembra a averne di più. Ma Sinner lo ha battuto con la forza dei nervi. In equilibrio sul filo dei punti e dei vantaggi, alla lunga Alcaraz non regge e sparacchia qualche palla. Sinner, invece, tiene. Sempre.
Ha pagato caro un passaggio a vuoto che purtroppo ha compreso la fine del quarto e l’inizio del quinto. Un cinque a zero che ha compreso due break. Lo spagnolo ha tenuto. Con difficoltà ma ha tenuto fino alla fine. Ogni suo servizio è finito ai vantaggi. Si è preso i rischi che un fuoriclasse sa prendersi. E ha battuto il numero uno del mondo dopo aver fallito due match-point. Sinner ha mostrato ancora una volta una tenacia al di fuori del normale. Ha la pellaccia dei grandi, ormai lo sappiamo. I tifosi parleranno a lungo di quello smash sbagliato al quinto. Ma è il tennis. In precedenza ne aveva sbagliato uno Carlos.
Ne vedremo tanti di questi incontri di pugitennis. Il prossimo appuntamento sarà a Wimbledon dove non ci sarà Novak Djokovic.