Tatticamente è bravissimo ma quando la squadra va in difficoltà emerge la sua fragilità dal punto di vista nervoso. Come dimostrato ieri sera
Ora è Spalletti il problema della Nazionale, non è Ancelotti che tiene nei momenti di difficoltà. Lo scrive Dagospia.
L’Italia umiliata fino alla bullaggine dalla Spagna, rischia il contraccolpo psicologico lunedì con la Croazia. Per la squadra del 39enne Modric, formata da vecchi mestieranti ma di grande classe, dopo la sconfitta con la Spagna e il pareggio con l’Albania, sarà la partita della vita.
Oltre alla tenuta psicologica, con il Pan di Spagna ancora sullo stomaco, le pippe azzurre corrono un altro rischio, molto più pericoloso dei croati: Luciano Spalletti.
Tatticamente il commissario tecnico toscano è forse il più bravo allenatore italiano ma è anche ben nota la sua fragilità nervosa quando le sue squadre vengono a trovarsi in difficoltà. Mentre uno come l’equilibrato Ancelotti possiede il carattere e la personalità di un tecnico capace di tenere insieme lo spogliatoio nei momenti più duri e di supportare la squadra in campo fino al 90esimo, Spalletti è uno che scapoccia in panchina, non tiene unito lo spogliatoio, non ce la fa a galvanizzare la squadra finita in un cul de sac.
Le frasi di Spalletti ai giocatori durante la partita con la Spagna
Come ieri sera, con l’Italia miracolosamente ancora inchiodata sullo zero a zero, quando gli è partito l’embolo e ha urlato di tutto dalla panchina, frasi del tipo: “Jorginho che se la venga a far dare. Altrimenti è inutile che giochi”.
Una frase, ripresa dalla telecamera di Sky, che avrà fatto a pezzi la tenuta psicologica del giocatore, subito seguita dalla ghigliottina: all’intervallo è stato sostituito da Bryan Cristante. A far compagnia al povero Jorginho, il suo compagno di centrocampo, Frattesi.
Ecco perché l’avversario più tosto del match di lunedì, dove l’Italia deve vincere o pareggiare se non vuole tornare subito a casa con parrucche e barbe finte, non saranno tanto i vecchietti della Croazia ma la capacità del baraccone azzurro di fare squadra, provando a disinnescare gli scapocciamenti di Luciano Spalletti