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Euro2024, gironi noiosi e senza gloria. Si pensa solo a fare i calcoli per qualificarsi agli ottavi (Telegraph)

Quando è stato introdotto il format a 24 squadre, le squadre si sono rese conto che evitare tre sconfitte è probabilmente sufficiente per ottenere il miglior terzo posto

Euro2024, gironi noiosi e senza gloria. Si pensa solo a fare i calcoli per qualificarsi agli ottavi (Telegraph)
Db Napoli 23/03/2023 - qualificazioni Euro 2024 / Italia-Inghilterra / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Jude Bellingham

Euro2024, gironi noiosi e senza gloria. Si pensa solo a fare i calcoli per qualificarsi agli ottavi (Telegraph)

I gironi di Euro2024 sono stati noiosi. Tutte le squadre sono state più preoccupate dai calcoli che dal gioco e dallo spettacolo.

Lo scrive Thom Gibbs sul Telegraph:

“Congratulazioni alla Slovenia, per la prima volta nelle fasi a eliminazione diretta di un torneo internazionale con una popolazione inferiore a quella di Birmingham, con due gol e tre pareggi in tre partite. Un risultato entusiasmante, ma irritante soprattutto per l’Ucraina, che torna a casa nonostante i quattro punti conquistati nella fase a gironi rispetto ai tre della Slovenia.

Questa è una delle tante situazioni non ottimali create dal disordinato formato a 24 squadre del Campionato Europeo. Immediatamente si è assistito a un aumento delle tattiche di gioco, con le squadre che si sono rese conto che evitare tre sconfitte è probabilmente sufficiente per ottenere il miglior terzo posto per il turno a eliminazione diretta. Questa rete di sicurezza elimina il rischio e crea troppe partite di gruppo con poco da giocare”.

Euro2024, le squadre ormai hanno capito come arrivare alla vera sfida degli ottavi

“Non c’è gloria nella fase a gironi, anche in un torneo simmetrico è solo un ostacolo da superare per le squadre migliori. Ma questa volta, alla terza edizione degli Euro a 24 squadre, le squadre migliori hanno capito che si può arrivare al vero quiz degli ottavi di finale. Come spiegare altrimenti le prestazioni mediocri di Francia, Belgio e, naturalmente, Inghilterra?

Nel girone di quest’anno si è assistito a una prima serie di partite entusiasmanti, a una seconda e a una terza ampiamente deludenti. Nel primo turno di partite si è registrata una media di 2,8 gol a partita. La media è scesa a 2,3 nel secondo turno e a 1,7 nella fase finale. Una marcia gioiosa si è trasformata in una specie di faticaccia. Le partite di mercoledì sera, la Georgia che ha sconfitto il Portogallo e la vittoria della Turchia sulla Repubblica Ceca hanno salvato un finale di girone piuttosto squallido. Olanda-Austria è stata l’altra eccezione, gli emozionanti gol in extremis di Croazia-Italia e Scozia-Ungheria hanno colmato alcune lacune, ma per lo più si è trattato di sorteggi scialbi e squadre sperimentali per le parti già qualificate”.

C’è anche un problema di equità, perché le squadre che giocano per prime non sanno bene quale risultato basterà per strappare il pass agli ottavi.

“Le squadre che giocano per prime l’ultimo turno dei gironi non sanno di cosa avranno bisogno per qualificarsi tra le terze classificate. Quelle che arrivano ultime sanno esattamente cosa serve e possono pianificare di conseguenza”.

Quindi quale sarebbe la soluzione? “Assegnare i posti a eliminazione diretta solo in base ai punti conquistati piuttosto che alla posizione finale nel girone, ma questo non risolve nessuno dei problemi di confusione e incertezza. Quindi la scelta è tra riportare gli Euro a 16 squadre, un formato più o meno perfetto, o espandersi a 32 squadre.

La prima opzione significherebbe 20 partite in meno rispetto al torneo attuale, la seconda (supponendo che l’Uefa continui a evitare lo spareggio per il terzo posto) 12 in più. Più partite significa più pubblicità, più soldi. Provate a indovinare dove si andrà a finire“.

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