Il problema del centravanti c’è ancora, ma Scamacca e Retegui proveranno a replicare ciò che hanno fatto Rossi, Schillaci e Vieri.
L’Italia a Euro2024 vista dal Guardian: non è tra le favorite, ma può regalare sorprese.
L’Italia non è tra le favorite a Euro2024, ma può regalare sorprese
Il quotidiano scrive:
I campioni stanno tornando, con un allenatore diverso, leader diversi e uno stile di gioco diverso. E’ cambiato tanto negli ultimi tre anni. L’Italia non è tra le favorite in Germania, e l’allenatore Luciano Spalletti, arriva alla competizione già come un “perdente”. Non è però una brutta prospettiva per un uomo che, solo un anno fa, ha vinto lo scudetto con il Napoli contro ogni previsione. A Euro 2024 affronteranno Albania, Spagna e Croazia in uno dei gironi più tosti del torneo.
Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini, il duo difensivo che ha portato l’Italia alla gloria nel 2021, guarderanno i match da casa. Nicolò Barella e Gianluigi Donnarumma avranno l’occasione di essere protagonisti in una squadra che fatica a trovare soluzioni offensive. Il problema del centravanti contagia tutte le categorie della Nazionale italiana; Mancini vinse Euro 2020 con solo due gol di Immobile. Ora ci saranno Gianluca Scamacca e Mateo Retegui che proveranno a essere gli eredi di Paolo Rossi, Totò Schillaci, Christian Vieri.
Gianluigi Donnarumma il top player dell’Italia:
Fermo come una statua dopo aver parato il rigore di Bukayo Saka, è una delle immagini iconiche della vittoria a Euro 2020. Ha avuto una buona stagione al Psg e si è abituato ad affrontare le critiche. A 25 anni è il capitano degli Azzurri.
Da tenere d’occhio Davide Frattesi:
Potrebbe essere in futuro un giocatore chiave della Nazionale. Nelle qualificazioni con gli Azzurri, è stato l’uomo partita nel match in casa contro l’Ucraina.
I leader degli Azzurri:
Donnarumma-Bastoni-Barella-Scamacca. Quattro giocatori, nessuno di età superiore ai 27 anni, sono chiamati ad essere i nuovi leader degli Azzurri. Nati alla fine del XX secolo, hanno iniziato a guardare il calcio quando l’Italia ha vinto i Mondiali del 2006 e sono un buon simbolo della Generazione Z, che si è abituata a vedere i Mondiali senza gli Azzurri. Possono guidare la squadra alla vittoria (o ad una semifinale questa volta, che potrebbe essere un obiettivo più realistico).