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Gli Enhanced Games, le Olimpiadi dove il doping è libero e persino consigliato (Guardian)

Da un’idea di D’Souza, avvocato e imprenditore. Il regista Ridley Scott girerà una serie sulla prima edizione. Ma mancano i concorrenti

Gli Enhanced Games, le Olimpiadi dove il doping è libero e persino consigliato (Guardian)
Jamaican-born Canadian Ben Johnson (C) crosses the finish line to win the Olympic 100m final in a world record 9.79 seconds on September 24, 1988 at Seoul Olympic Stadium. Carl Lewis from USA (l) took second place. Johnson, nicknamed as "Human Bullet" for having become the fastest man in 1987 Rome's World Championships, after he had clocked a world record time of 9. 84 sec. He was banned for two years in Seoul after testing positive for the steroid stanolozol shortly after winning the 100m. (Photo by ROMEO GACAD / AFP)

Immaginate ex atleti battere il record dei 100 metri detenuto da oltre 15 anni da Usain Bolt. O ancora correre la maratona in meno di due ore.  Oppure lanciare un giavellotto con indosso degli occhiali speciali. Fantascienza? Quasi. Si tratta degli Enhanced Games. A spiegare meglio cosa sono il Guardian che ha parlato con la mente di queste Olimpiadi per dopati.

Aron D’Souza, l’uomo dietro gli Enhanced Games. La sua idea è un’alternativa alle Olimpiadi in cui i farmaci che migliorano le prestazioni (Ped) e persino aiuti tecnologici non sono vietati, ma attivamente incoraggiati“.

L’alternativa alle Olimpiadi

Non è mia un’idea strampalata del miliardario di turno. Tutt’altro. D’Souza ha un accordo con il famoso regista Ridley Scott “per realizzare una serie in 10 parti sui primi Enhanced Games. Ha il pieno appoggio degli investitori miliardari Peter Thiel e Christian Angermayer. Ha iscritto l’ex campione del mondo di nuoto James Magnussen e c’è l’interesse di almeno sei detentori del record mondiale“.

Già l’intervista con il Guardian ha i contorni di un film di spionaggio. “Quando arriva, D’Souza dice che registrerà la nostra conversazione, nel caso in cui la mia registrazione non funzioni. Dopotutto, il suo piano non è stato esattamente accolto favorevolmente dal mondo. Barney Ronay lo definì «grottesco». L’Agenzia mondiale antidoping (Wada) lo ha definito «pericoloso e irresponsabile», mentre il capo della WorldAthletics, Sebastian Coe, è stato ancora più conciso: «Sono stronzate»“.

Il personaggio in questione si mostra preparato ad ogni tipo di domanda. Tira fuori i cambiamenti che de Coubertin applicò alle Olimpiadi. In fondo, dice D’Souza «Stiamo reinventando le Olimpiadi».

Il format prevede cinque discipline: atletica, nuoto, sollevamento pesi, combattimento e ginnastica. «Perché accettare i limiti della nostra umanità? La ricerca del progetto umano è sempre stata quella di superarli. Lo sbarco sulla Luna, Cristoforo Colombo, potenti esplorazioni scientifiche che aiutarono a unificare tutta l’umanità».  L’obiezione del Guardian è comprensibile. Come possono i farmaci “unificare l’umanità”?

E via con la filippica contro i media “tradizionali”:

«I media tradizionali amano criticare i social media come pericolosi; è anche perché i media tradizionali temono la perdita dei loro flussi di entrate. E questa è sempre la sfida della transizione tecnologica. Ad esempio, le fabbriche e il passaggio alle economie industriali erano molto spaventosi, e lo stiamo vedendo ora con l’intelligenza artificiale. Nel nostro caso, i miglioramenti delle prestazioni sono molto promettenti per la nostra società. Gli stessi composti (altro termine per indicare il mix di farmaci, ndr) che consentono agli atleti di essere più veloci e più forti renderanno anche la nostra popolazione più giovane. Immaginate se un sessantenne battesse il record mondiale di Usain Bolt. Ciò ci costringerebbe a pensare a cosa significhi andare in pensione a 65 anni. Sarebbe uno dei significati sociali più potenti della storia».

Le previsioni di guadagno

Appare scontato accennare alle previsioni di guadagno di questa impresa. Gli “streamer”, ovvero tutti quegli utenti che creano contenuti sulle piattaforme come YouTube e Twitch), dice D’Souza, «mi darebbero 20 milioni o 30 milioni di dollari all’anno solo per l’idea adesso, ma tra pochi mesi, quando annunceremo gli atleti e confermeremo che batteremo davvero i record del mondo, probabilmente varrà 100 milioni di dollari all’anno. Ma i diritti olimpici valgono 4 miliardi di dollari, quindi perché dovrei svenderli?».

D’Souza pensa in grande. Avvocato e imprenditore di successo, “ha contribuito a ideare una causa, segretamente finanziata dal miliardario di PayPal Peter Thiel, contro l’organizzazione di informazione Gawker, che ha portato alla sua bancarotta nel 2016”. Anche Thiel è un personaggio piuttosto curioso. “Ha sostenuto gruppi di destra e donato enormi somme di denaro ai candidati repubblicani alla presidenza negli Stati Uniti, tra cui Donald Trump“.

Ritorniamo però al punto centrale. D’Souza sta parlando di prestazioni dopate autorizzate ma soprattutto consigliate.

«Quando batteremo il record mondiale dei 100 metri nei primi Enhanced Games, tutti diranno, cosa ha preso e come faccio ad ottenerlo?».

Il Guardian spiega perché è tutto una follia

Soldi, gloria, eterna giovinezza… Vedo più di qualche motivo per cui un imprenditore milionario self-made potrebbe spingere questo progetto. Ma il doping nello sport è vietato per un motivo fondamentale: è un rischio per la salute. I test antidroga sono stati introdotti alle Olimpiadi in risposta alla morte del ciclista danese Knud Jensen, che è crollato durante i Giochi di Roma nel 1960 (la causa esatta è stata contestata , ma anni dopo è stato rivelato che nel suo sistema c’erano delle anfetamine)“.

Quanto successo stanno avendo gli Enhanced Games

Nonostante l’offerta di 100.000 dollari a testa a 10 atleti scelti per recitare nella serie di Scott, gli Enhanced Games hanno per ora un solo concorrente: Magnussen. Era uno dei migliori nuotatori al mondo, vincendo il titolo mondiale nei 100 m stile libero nel 2011 e nel 2013. Ha ottenuto la nuotata più veloce della storia nei 100 m stile libero del 2011 indossando le controverse tute in poliuretano che erano comuni all’epoca ma che da allora sono state vietate. Magnussen si è ritirato dal nuoto agonistico nel 2019“.

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