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Ho sognato Antonio Conte a Napoli

Mi guardano tutti male, come se fossi Geolier alla serata delle cover a Sanremo, o un imbucato al congresso del Pd con la t-shirt di Berlinguer.

Ho sognato Antonio Conte a Napoli
Ho sognato Antonio Conte a Napoli, lo vado raccontando da mesi in una città paralizzata dall’implosione post scudetto.
Mi guardavano tutti male, come se fossi Geolier alla serata delle cover a Sanremo, o un imbucato al congresso del Pd con la t-shirt di Berlinguer. Eppure io quel sogno l’ho fatto, il salentino a Dimaro portato in processione da un De Laurentiis redento, capace finalmente di chiudere il casting alla prima scelta. Ho sognato Antonio Conte nella scena di Nuovo Cinema Paradiso, quando Totò torna a casa e scopre che la madre gli ha conservato la cinepresa.
Riparte il ciak, la voglia di vincere, dopo la funebre stagione dei tre tecnici.
Una squadra scarica, persa a rincorrere moduli e pensieri, incapace di reagire, troverebbe un maniaco del lavoro fisico, un malato di vittorie, un validissimo comunicatore. Una personalità capace di lasciare il presidente a godersi Los Angeles in santa pace.
Antonio Conte è necessario al Napoli e il Napoli potrebbe essere fondamentale per lui, uomo del Sud.
Il suo modulo iconico, il 3-5-2 lo utilizzò proprio contro il Napoli di Mazzarri, abbandonando il 4-3-3, in quel famoso 3-3 nel Novembre 2016 a Fuorigrotta con la sua Juventus. Da allora non lo ha più lasciato. Ho sognato Antonio Conte al Napoli anche se lo vado raccontando invano da mesi e continuerò a farlo perché è l’unica scelta capace di ridare continuità alla voglia di vincere.
E riportarci in un Nuovo Cinema Paradiso
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