Una serata revival dell’albanese. La vita ha il pregio di selezionare i ricordi e noi il suo lo avevamo rimosso: era rimasta solo una strana sensazione
Elsed Hysaj quanto ci eri mancato. Era un po’ che non avevamo il piacere di gustare le tue prestazioni, le tue interpretazioni del ruolo di esterno destro. Un Cafù più timido, più introverso, che non ama la ribalta. Ti abbiamo ritrovato ieri sera nello stadio di Dortmund. Tu che sei una colonna della Nazionale albanese (da questo particolare avremmo dovuto intuire le tonnellate di propaganda che ci erano state propinate su questa formazione): 86 presenze, il secondo nella storia dell’Albania; davanti a te il solo Cana.
Hysaj ieri sera ci siamo ricordati di te
Ieri sera ci siamo ricordati di te. Quando a sinistra ti sei fatto saltare come un birillo da Dimarco. E ancora, sull’1-1, quando ti sei abbassato sul tiro di Barella in modo tale da consentire al tiro del centrocampista di finire in rete. La generosità è una caratteristica dimenticata nel calcio contemporaneo. Tutti assatanati di egoismo. Invece Hysaj sa guardare anche all’avversario, alle sue ambizioni. In Italia tendono a non far notare la trovata dell’albanese perché la Nazionale va idolatrata a prescindere. Un’esaltazione continua che peraltro finisce per disorientare il povero appassionato di calcio che nei commenti non riconosce la modestia dello spettacolo ed è preda di crisi d’identità.
Il Corriere dello Sport e la Gazzetta gli appioppano 5 in pagella. Questo il giudizio della Gazza:
Più calcio posizionale di così… Nel senso che resta bassissimo a destra, e deve però vedersela con Dimarco e Pellegrini. Non è facile reggere l’urto. Asani aiuta poco.
Possiamo dire che la vita ha il pregio di selezionare i ricordi e noi il suo lo avevamo rimosso: era rimasta una strana sensazione, non capivamo cosa fosse. Poi ci sono bastati i primi sedici minuti per mettere a fuoco il passato.