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Il Chelsea campione arrivò decimo, dopo il disastro chiamò Conte e vinse la Premier: vi ricorda qualcosa?

Ereditò da Mourinho e Hiddink una squadra a pezzi. La rimise in sesto mentalmente e fisicamente e vinse il campionato con la difesa a tre

Il Chelsea campione arrivò decimo, dopo il disastro chiamò Conte e vinse la Premier: vi ricorda qualcosa?
Londra 15/05/2017 - Premier League / Chelsea-Watford / foto Imago/Image Sport nella foto: Antonio Conte ONLY ITALY

L’arrivo di Conte a Napoli ricorda qualcosa di già visto. Un po’ come quel meme in cui Tobey Maguire (lo Spider Man di Raimi) senza occhiali vede sfuocato e appena mette le lenti il mondo in alta definizione gli rivela la verità. Fuori fuoco, Conte è appena arrivato al Chelsea. Mettendo a fuoco, Conte sta per firmare con il Napoli. L’esperienza vissuta dal tecnico salentino nel 2016/2017 con il Chelsea ha, almeno fin qui, delle analogie mica da ridere. Allora c’era ancora Abrahomvic, il Chelsea spendeva ma con un po’ più di logica e il Napoli continuava a farsi conoscere in Europa. Riavvolgiamo il nastro.

Chelsea 2015/2016: il disastro Mourinho-Hiddink e la nomina di Conte

Il Chelsea chiude la Premier League del 2014/2015 al primo posto. Con lo Special One, i Blues tornano alla vittoria. Cosa potrebbe mai andare storto l’anno successivo? Tutto. La stagione successiva, 2016/2017, il Chelsea chiude al decimo posto la Premier. Fuori dalle coppe. Una tragedia sportiva, uno dei risultati peggiori della storia del club. Mourinho non arriva nemmeno a mangiare il panettone, Abramovich lo esonera con il Chelsea in zona retrocessione. Nove sconfitte in 16 gare: 18 gol fatti e 26 subiti. Via lo Special One arriva Hiddink che migliora la situazione ma non più di tanto. La stagione si chiude con il club fuori dalle Coppe Europee. Una vicenda che ricorda molto il Napoli di quest’anno che di allenatori ne ha avuto addirittura tre.

Abramovich decide di ricominciare da zero. O quasi. Chiama Conte, in quel momento ct della Nazionale. Il salentino accetta. Il mercato è ragionato e preciso. Arriva Kante che l’anno prima aveva vinto la Premier con il Leicester. Risparmiamo tutta la cronistoria. Il Chelsea vince la Premier, Conte inizia il campionato con la difesa a quattro. Non è più un integralista ma quando necessario passa alla difesa a tre con Moses e Marcos Alonso sugli esterni. In quel Chelsea trovano ancora posto Terry, Ivanonic e David Luiz. Conte stravince la Premier davanti a Tottenham, Liverpool e City (c’erano già Guardiola e Klopp). C’è anche Mourinho in quel campionato ma allena lo United.  Il Guardian scrisse:

17 squadre su 20. Questo il dato del Guardian, altissimo, riferito alla Premier League e alla difesa a tre. Tutto il campionato, o quasi, ha infatti sperimentato il sistema di gioco preferito dal tecnico campione d’Inghilterra, Antonio Conte. In un pezzo di review tattica sul massimo campionato inglese appena terminato, Michael Cox spiega: «il modulo del Chelsea in realtà è stato flessibile, a volte sembrava che i terzini erano parte della difesa, in altri momenti Moses e Alonso si spingevano in avanti per supportare l’attacco. Sedotti da queste dinamiche, anche altri tecnici hanno sperimentato idee simili. Koeman con l’Everton, Guardiola col City. Ma soprattutto Wenger con l’Arsenal che per la prima volta in vent’anni ha modificato la linea difensiva a quattro»“.

L’anno successivo non sarà il massimo, ma Conte conquista comunque una Europa League. In campionato chiude quinto. Scusate se è poco. Dopo la vittoria della Premier, al Napolista ci siamo permessi di azzardare un giudizio:

Il trionfo di Antonio Conte è legittimo, meritato, costruito durante l’anno con grande costanza e continuità di rendimento. Tanto che, il Napolista, aveva definito il salentino come “il miglior allenatore del mondo”. L’articolo (qui) è di qualche tempo fa“.

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