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Il segreto del successo degli Ancelotti: rifuggono l’autocompiacimento, la loro forza è il dialogo (As)

Davide mette in discussione gli approcci del padre, cerca di trovarne pregi e difetti e poi ne parlano insieme. Carlo con il suo team ha costruito una famiglia

Il segreto del successo degli Ancelotti: rifuggono l’autocompiacimento, la loro forza è il dialogo (As)
Real Madrid's Italian coach Carlo Ancelotti (L) and Real Madrid's Italian assistant coach Davide Ancelotti look on before the start of the Spanish League football between Club Atletico de Madrid and Real Madrid CF at the Wanda Metropolitano stadium in Madrid on May 8, 2022. (Photo by GABRIEL BOUYS / AFP)

Una delle chiavi del successo degli Ancelotti (padre e figlio) è il fatto che lui e il suo organico sono in grado di mettere in discussione i propri metodi e ridisegnarli.

As racconta il segreto del successo degli Ancelotti:

“Carlo e Davide. Davide e Carlo. Due metà di uno stesso insieme. Un guru della panchina e il suo successore. Il primo allenatore del Real Madrid, Carlo Ancelotti, è riuscito a modernizzare il suo metodo fino a diventare un esempio da seguire in tutto il mondo. È suo figlio Davide a tenerlo al corrente di tutti i progressi che il suo staff tecnico incorpora quotidianamente. Carlo e Davide sono a capo di un gruppo che comprende altri nomi importanti come Francesco Mauri, assistente tecnico, il nutrizionista Mino Fulco e l’analista Simone Montanaro”.

L’ingrediente segreto del successo di Ancelotti  “non è altro che il fatto che la coppia rifugge dall’autocompiacimento. Davide Ancelotti mette ripetutamente in discussione gli approcci del padre, prova a migliorarli, ne cerca i difetti, e poi è Carlo a decidere. Ma da questo dibattito arricchente, che è il grande segreto del successo, finiscono per emergere idee brillanti“.

«Mio padre lascia parlare tutto il suo staff», ha detto recentemente Davide ad As. «Questo genera un grande dibattito interno e un’atmosfera di confronto di idee che gli permette di rimanere giovane nella testa e nel pensiero. Non vuole uno staff di allenatori che gli dicano solo sì. Tra me e lui c’è una sfida costante, e questo mi piace. A volte discutiamo, ma credo sia una cosa positiva. È questa la chiave di un rapporto professionale così proficuo tra padre e figlio».

Ancelotti, il successo di un team che assomiglia a una famiglia

Tutto si risolve “in famiglia”. ” Mino Fulco è il genero di Carlo Ancelotti, compagno della figlia. Un professionista nel suo campo, la nutrizione nello sport. Fulco era già al fianco di Ancelotti nella sua prima tappa a Madrid. Sta lavorando duramente per trovare una tecnologia valida per ottenere dati diversi dalla velocità o dall’accelerazione per scoprire come la gamba del calciatore assimila il carico di lavoro. Introduce molti altri parametri oltre a quelli ottenuti con il Gps. Termografia o biomarcatori sono alcune delle sue parole chiave“.

Poi c’è Francesco Mauri, che non è della sua famiglia ma è come se lo fosse. “È figlio di Giovanni Mauri, il preparatore fisico che ha accompagnato Carlo Ancelotti durante gran parte della sua carriera in panchina, compresa la prima tappa a Madrid dove ha vinto la Champions. Francesco Mauri ha iniziato progettando il condizionamento fisico dei giocatori, ma ora è molto di più, è assistente tecnico e responsabile delle strategie al fianco di Davide Ancelotti“.

Infine c’è Simone Montanaro, “la quarta gamba di questo ben oliato staff di allenatori. Montanaro è un vero e proprio studioso di calcio che unisce competenze tattiche e informatiche. Partito dalle giovanili della Roma, ha fatto il salto di qualità con Luis Enrique con cui ha curato le pagelle degli avversari e aiutato nella codifica dei programmi di analisi. Venne poi chiamato da Montella, che in realtà lo aveva promosso prima di Luis Enrique alla Roma, ed è passato con lui alla Fiorentina, al Milan, alla Sampdoria e al Siviglia. Ancelotti ha poi cercato Simone Montanaro per il Napoli e da allora, poi all’Everton e ora al Madrid, sono sempre stati insieme. Carlo e suo figlio Davide non lasciano nulla al caso. Si sono circondati dei migliori e hanno formato una grande famiglia per la loro panchina… Questo è il loro segreto, il segreto di Ancelotti“.

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