A Olé: «Diego? Maradona è Maradona. Cerco sempre di divertirmi in campo, ma senza paragonarmi a Maradona perché lui è il più grande»

Lorenzo Insigne è stato intervistato da Olé, dove ha parlato della possibilità di giocare in Argentina, dove i tifosi sono molto simili a quelli napoletani.
«Ho 33 anni, sono molto vecchio. Mi piacerebbe. Nella vita non si sa mai. I tifosi argentini sono come quelli napoletani, sono molto calorosi. Non so se un giorno giocherò in Argentina, ma mi piacerebbe».
Sulla squadra in cui gli piacerebbe giocare:
«Penso che mi piacerebbe il Boca, come Daniele (De Rossi). Non guardo le partite per via degli orari, ma mi piace il Boca».
«La Bombonera è uno stadio incredibile. Ho parlato con Daniele una volta in Nazionale e so che sono tifosi incredibili», ha continuato.
Insigne: «Mi diverto in campo, ma Maradona è Maradona. Lui è il più grande»
Su Maradona:
«Maradona è Maradona, io mi diverto. Cerco sempre di divertirmi in campo, ma senza paragonarmi a Maradona perché lui è il più grande».
«Mi piace sempre guardare ciò che riguarda Diego. Mi dispiace che non sia con noi perché, come dico sempre nelle interviste, per noi napoletani è il più grande. Nelle interviste ha sempre difeso i napoletani ed è motivo di orgoglio che abbia giocato per noi».
L’intervista dell’ex attaccante del Napoli dove parla della Mls
Insigne, ex calciatore del Napoli ora militante a Toronto, ha rilasciato una lunga intervista ai canali Fifa.
Insigne parla della sua avventura al Toronto
«Per ora il bilancio non è stato del tutto positivo. La mia avventura qui a Toronto è partita col piede giusto inizialmente, considerando le prime partite e l’impatto che ho avuto con un campionato differente. Poi, però, gli infortuni mi hanno costretto a saltare tante partite ed è stato frustrante perché avrei voluto fornire il mio apporto alla squadra. Ora sto bene, sto lavorando nel miglior modo possibile per arrivare pronto alla prossima stagione. Voglio dare molto a questa società, tutti si aspettano tanto da me e avere la fiducia di club, mister, compagni e l’intero staff mi aiuta tantissimo. Devo dare di più rispetto all’anno scorso, continuando a curarmi bene anche fuori dal campo, perché è fondamentale a questi livelli».