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Jacobs e Ali sotto i dieci secondi, l’Italia dello sprint è la nuova Giamaica

Il Giornale: è l’Italia che si veste d’America e Giamaica parlando con l’accento quadrato dei bresciani e quello tondo dei comaschi

Jacobs e Ali sotto i dieci secondi, l’Italia dello sprint è la nuova Giamaica
Dc Roma 08/06/2024 - Campionati Europei Atletica Leggera / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Chituru Ali-Marcel Jacobs

Jacobs e Ali sotto i dieci secondi, l’Italia dello sprint è la nuova Giamaica. Lo scrive Il Giornale in due articoli sulla splendida prova ieri a Turku, Finlandia, dei due centometristi azzurri rispettivamente primo e secondo.

Jacobs 9”92 e Ali 9”96: l’atletica azzurra vive un’altra giornata storica. Dopo la scorpacciata di medaglie agli Europei di Roma, le Frecce Tricolori bussano al mondo come a dire: «Ci siamo anche noi». Non era mai accaduto che due azzurri scendessero insieme sotto i 10 secondi nei 100 metri. A Turku, in Finlandia, nella tappa Gold del Continental Tour Jacobs infrange due volte il muro dopo due anni: prima con il 9”99 (+1.4) in batteria, poi con il 9”92 (+1.5) in finale. Il poliziotto gardesano non correva sotto i 10” da due anni (9”95, agosto 2022) e più veloce di così era andato solo a Tokyo (9”84 in semifinale, 9”80 in finale). Per Marcell, il 9”92 è il terzo crono della carriera nonché il quinto crono mondiale dell’anno.

Nei tempi di reazione la promessa che Jacobs può ancora migliorare

Scrive, sempre sul Giornale, Benny Casadei Lucchi:

Due azzurri sotto i dieci secondi nella stessa gara, 9’’92 e 9’’96, sono cosa mai vista. È l’Italia che si veste d’America e Giamaica
parlando con l’accento quadrato dei bresciani e quello tondo dei comaschi. Un bresciano che da due anni era in cerca di se stesso e che un attimo dopo il crono della certezza rasserenante di essersi ritrovato, di non aver sbagliato a cambiare allenatore, città, mondo, ha detto al compagno, «al fratello minore», così lo chiama: «Hai visto che cosa hai fatto?». Quinto crono stagionale per Marcell, tredicesimo per Ali. E la sensazione che Jacobs abbia voglia di replicare il modo in cui tre anni fa, a suon di tempi sempre più bassi, si era avvicinato a Tokyo. E non è un dettaglio.

Casadei Lucchi riporta i tempi di reazione di Jacobs (0.159) e Chituru Ali (0.131). E aggiunge:

Nella differenza dei tempi di reazione fra il campione olimpico e la rivelazione azzurra c’è la promessa di un Jacobs ancora più in forma per Parigi e un Ali con il pass in tasca per i Giochi pronto a stupire. Gli ori e le medaglie olimpiche si nascondono lì, nei dettagli, nel modo di correre e spronarsi, oggi, di questi ragazzi azzurri, maestro e discepolo o fratello minore, non conta, non fa differenza.

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