L’attrice a Effe: «Ero terrorizzata che qualcosa di brutto potesse accadere da un momento all’altro e ho sofferto di anoressia nervosa».
Effe intervista Kate Beckinsale 50 anni, attualmente a Bari per girare assieme a Scott Eastwood, il figlio di Clint, il film Stolen Girl, thriller diretto da James Kent e ambientato tra l’Ohio e Beirut
Lei conosce la paura che si prova quando si è genitori. Oggi la sua Lily Mo ha 25 anni, ma quando era piccola lei come se la cavava?Era ansiosa?
«Sì, non la lasciavo mai da sola, la portavo sempre con me sul set, praticamente siamo cresciute insieme. Ho avuto Lily (il padre è l’attore gallese Michael Sheen, ndr) quando ero piuttosto giovane, a 26 anni, dunque sono cresciuta insieme a lei. Oggi è grande ed è bellissimo passare del tempo con la mia ragazza».
Da ragazza com’era?
«Portavo i capelli corti, vestivo da punk, ero una femminista impegnata, mi ero creata un’immagine decisamente aggressiva per esorcizzare i traumi del passato».
Quali?
«Ho avuto l’infanzia segnata dalla perdita di mio padre, morto per infarto quando avevo appena cinque anni: è stato un periodo terribile, dopo aver vissuto quello shock ero terrorizzata che qualcosa di brutto potesse accadere da un momento all’altro e ho sofferto di anoressia nervosa».
Come ne è uscita?
«Grazie alla scrittura: mi permette di sognare, immaginare altre realtà, entrare in una dimensione che mi ricarica e mi consente di fare i conti con ciò che ho dentro e vorrei venisse fuori».
Rimpianti?
«Avere vissuto una adolescenza così traumatica mi ha fatto perdere tutto ciò che di bello vivono i bambini. Non faccio altro che ripetermi quanto io sia fortunata a fare un mestiere che adoro, ma allo stesso tempo mi rendo conto che negli anni ho dovuto fare i conti con l’essere cresciuta troppo in fretta».
Il miglior consiglio che le è stato dato?
«Quello di mia madre: segui le tue emozioni, non dare importanza al giudizio degli altri».