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La conferenza di ieri è stata un saggio della leadership di Antonio Conte

È un leader task-oriented, direbbero all’Università del Michigan. Non solo. La sua è anche leadership trasformazionale, lavora per trasformare gli altri in leader

La conferenza di ieri è stata un saggio della leadership di Antonio Conte
Ni Napoli 26/06/2024 - presentazione nuovo allenatore Napoli / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Antonio Conte

La conferenza di ieri è stata un saggio della leadership di Antonio Conte

Il giorno tanto atteso è arrivato.

Mercoledì 26 giugno alle ore 15, nella suggestiva location di Palazzo Reale, Antonio Conte ha iniziato la sua esperienza napoletana, dialogando con la stampa e, virtualmente, con i milioni di tifosi collegati da tutto il mondo, tra cui il sottoscritto. Con accanto il presidente De Laurentiis, Conte ha chiarito con parole concrete e semplici i valori fondamentali che caratterizzeranno il suo mandato di allenatore all’ombra del Vesuvio: sacrificio, serietà, impegno, dedizione, capacità di analizzare in modo critico le situazioni di campo (e quelle fuori dal campo) ma, soprattutto, nessuna paura di affrontare la complessità che lo attende.

Come tanti, mi sono interrogato in questi giorni su quale sarà lo stile di leadership di Conte alla guida del Napoli. Alla luce di questa sua prima ottima performance da tesserato del Napoli, provo ad analizzare il suo stile di leadership, facendomi guidare dalla letteratura scientifica.

Premetto di non conoscere Antonio Conte personalmente ma la conferenza stampa, la sua comunicazione verbale (e soprattutto quella non verbale) mi hanno convinto, emozionato e ridato entusiasmo dopo una stagione fallimentare che finalmente ci mettiamo alle spalle. Non ci sono dubbi che Antonio sia un leader carismatico e determinato oltre che fortemente orientato al risultato da raggiungere (leader task-oriented, affermerebbero gli studiosi dell’Università del Michigan che hanno per primi coniato questo termine), ricordando ai presenti che il bel gioco serve solo quando permette di vincere chiarendo subito la sua posizione sul tema.

A mio avviso, due teorie possono aiutarci a comprendere bene la sua leadership e farci un’idea del suo lavoro nei prossimi mesi: i) la teoria della leadership autentica e ii) la teoria della leadership trasformazionale.

La leadership autentica si basa sull’idea che l’efficacia del proprio agire da leader dipenda in larga parte dalla coerenza tra i propri comportamenti e la propria natura (concetto noto come true self). Tre principi caratterizzano una leadership autentica: la conoscenza della propria natura, la consapevolezza di sé e la capacità di autoregolazione. Conte ha ricordato a tutti i presenti la sua natura diretta, la franchezza della sua comunicazione e la consapevolezza di chiedere tanto ai suoi giocatori. Ciò è emerso in modo lampante quando ha ricordato a tutti che il suo arrivo a Napoli è dipeso da una promessa fatta al presidente e condizionata da un diktat che è necessario rispettare nelle prossime settimane del mercato: «scelgo io chi rimane nel Napoli e chi può cercare altre strade», inviando al mittente le polemiche di questi giorni sui casi più spinosi e sui giocatori scontenti invitati a ritrovare la felicità in modo autonomo o grazie al suo aiuto in panchina.

Ha inoltre snocciolato idee, credi e valori che caratterizzano il suo lavoro, evidenziando competenze e professionalità quando ha citato, con estrema precisione, i numeri sulla fase difensiva della scorsa stagione (numero di goal subiti in casa e in trasferta e rendimento del Napoli in base a questo fattore). Ciò conferma quanto lui sia focalizzato al 100% sull’avventura napoletana e quanto sia bravo nel suo mestiere. A proposito di autoregolazione, ha ribadito la durezza dei suoi allenamenti evidenziando tuttavia la capacità di rallentare quando necessario ed entrare nel cuore dei giocatori oltre che dei tifosi (già fatto rapidamente quando ha affermato che Napoli deve essere una destinazione desiderata per tanti giocatori e non una tappa di passaggio!).

Antonio Conte e la leadership trasformazionale

«La leadership la conquisti con l’esempio» ha risposto a una giornalista che gli chiedeva come dare una scossa alla squadra dopo la deludente stagione scorsa, ricordando che va cancellata senza dimenticare il dolore e l’umiliazione subita che può diventare un determinante fattore motivazionale. Questa frase è esemplificativa della leadership trasformazionale, teoria molto diffusa in ambito manageriale, che sottolinea come il vero leader sia colui o colei in grado di trasformare i suoi collaboratori in nuovi leader. Su questo punto, Conte è stato molto chiaro, ricordando che nella sua carriera ha sempre migliorato il rendimento e il valore dei giocatori che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui.

Un punto fondamentale della leadership trasformazionale prende il nome di “individual consideration” e fa riferimento alla capacità di un leader di ascoltare le esigenze di ogni singolo collaboratore e motivarlo in relazione ai suoi obiettivi e alle sue specifiche caratteristiche, senza dimenticare gli obiettivi del team. Anche su questo punto Conte ha fornito un’importante evidenza quando ha affermato di aver contattato personalmente tutti i calciatori, ribadendo la fiducia nei loro confronti e chiarendo immediatamente le sue aspettative e il corso che li attenderà nei prossimi mesi. Infine, forse l’elemento cruciale di una leadership trasformazionale: avere la capacità di alzare l’asticella e stimolare i propri collaboratori a raggiungere obiettivi ambiziosi e mai immaginati finora.

Mi auguro che questo sia l’obiettivo che tutti insieme potremo raggiungere nei prossimi tre anni, insieme.

Welcome Mister Conte!

*Ordinario di Organizzazione, Università di Bologna
Autore di «In Equilibrio. Un buon work-life balance è possibile».

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