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La figlia di Marcello Mastroianni: «Quando lo raggiungevo per le vacanze pregavo che stesse girando, era più simpatico»

A Oggi: «Papà odiava non lavorare. Recitare gli permetteva di fuggire da se stesso e dagli altri. Quando non girava, si annoiava»

La figlia di Marcello Mastroianni: «Quando lo raggiungevo per le vacanze pregavo che stesse girando, era più simpatico»

Chiara Mastroianni parla di sé, dei suoi genitori (la mamma è Catherine Deneuve) e inevitabilmente del padre Marcello in una lunga intervista a Oggi dopo l’uscita del film “Marcello mio”, diretto da Christophe Honoré, presentato in concorso all’ultimo Festival di Cannes.

«Mio padre Marcello è morto quand’ero giovane, e ci sono molte cose che non abbiamo potuto dirci. Lui odiava non lavorare. Recitare gli permetteva di fuggire da se stesso e dagli altri. Ne aveva bisogno. Quando non girava, si annoiava. Ogni volta che lo raggiungevo durante le vacanze scolastiche, pregavo che fosse in un periodo di riprese. Allora era più disponibile e simpatico che nella vita di tutti i giorni, quando si mostrava più malinconico e angosciato, consapevole delle sue fragilità».

Non tutti i ragazzi di oggi conoscono suo padre.

«Quando incontro dei giovani che non sanno chi è Marcello Mastroianni, ne resto colpita personalmente, ho l’impressione che il mio intero universo sarà inghiottito per sempre».

Lei è severa e allo stesso tempo divertente, come dice mamma Catherine?

«Per mia madre sono troppo ansiosa, ma non abbiamo avuto la stessa vita. La gente pensa che io sia un po’ dark, invece ridere mi piace molto. Sto lottando contro la malinconia. Poi, magari, tra due anni mi ritroverò in un ospedale psichiatrico».

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