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La Francia apre un’autostrada all’Italia: pareggia e se ne va nella parte durissima del tabellone

1-1 con la Polonia e va nella parte con Germania, Spagna e Portogallo. La Nazionale ringrazia e zitta zitta comincia a cullare qualche illusione

La Francia apre un’autostrada all’Italia: pareggia e se ne va nella parte durissima del tabellone
France's forward #10 Kylian Mbappe holds his nose after removing his protective mask during to the UEFA Euro 2024 Group D football match between France and Poland at the BVB Stadion in Dortmund on June 25, 2024. (Photo by INA FASSBENDER / AFP)

La Francia fa un grande regalo all’Italia: pareggia e se ne va nell’altra parte del tabellone. Quella con Germania, Spagna e Portogallo.

La Nazionale di Deschamps ha un problema esistenziale: si vergogna di essere troppo forte e quindi le prova tutte per complicarsi la vita. Ci è riuscita anche oggi. Non è andata oltre l’1-1 contro la modesta Polonia. Mbappé ha sì segnato il suo primo gol nella storia degli Europei ma solo su rigore. Sempre su rigore ha poi pareggiato Lewandowski (lo ha tirato due volte).

La Francia apre un’autostrada alla Nazionale di Spalletti. se ne va nella parte alta del tabellone, quella con Spagna e Germania. In semifinale, eventualmente, gli azzurri non potrebbero beccare la virtuale corazzata di Deschamps ma l’Austria o un altro outsider. L’Austria ha battuto 3-2 l’Olanda e ha vinto il girone. Seconda la Francia. Terza l’Olanda qualificata agli ottavi.

La Francia si vergogna della propria ricchezza

La Francia ha un problema nella gestione della fortuna di ritrovarsi con tanti calciatori fortissimi. È il destino di chi è troppo bravo. O troppo ricco. Finisce col vergognarsene. Prova un senso di inadeguatezza. E cerca in tutti i modi di dilapidare il proprio patrimonio. È quel che accade alla Francia. Per valori individuali, Deschamps allena una delle Nazionali più forti di tutti i tempi. È più o meno nei dintorni del Brasile di Pelè. La Francia potrebbe schierare due squadre con discrete possibilità di mandarle entrambe in finale.

Eppure Deschamps non ha trovato il modo di tradurre questa batteria di primi violini in un’orchestra. Nonostante la Francia possa contare su calciatori forti in ogni settore: in attacco come in mediana, lo stesso in difesa. Sta di fatto che in tre partite ne ha vinta solo una, contro l’Austria. Non ha segnato un gol su azione. Solo due: uno su autorete e l’altro su rigore. Nemmeno il rientro di Mbappé è servito.

L’Italia ringrazia e in silenzio comincia a pensare che qualcosa, forse, è cambiato. Meglio dirlo sottovoce.

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