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La Spagna agli Europei non è amore, è sesso estivo: tre scopate memorabili e via (El Mundo)

“Un tempo volevamo essere la Germania. Oggi siamo la Germania. Ogni volta che attaccano Lamine Yamal e Nico Williams è una festa”

La Spagna agli Europei non è amore, è sesso estivo: tre scopate memorabili e via (El Mundo)
Spain's midfielder #17 Nico Williams and Italy's defender #02 Giovanni Di Lorenzo (R) go for a header during the UEFA Euro 2024 Group B football match between Spain and Italy at the Arena AufSchalke in Gelsenkirchen on June 20, 2024. (Photo by KENZO TRIBOUILLARD / AFP)

Oggi siamo la Germania. Almeno finché non ci elimineranno. E quando ciò accade, due gin tonic e andiamo a dormire”. Scrive Inaki Diaz-Guerra su El Mundo che bisogna godersi il viaggio, il momento, l’avventura. Perché questa Spagna così eccitante è puro sesso estivo, non amore.

“Finora nel torneo, solo i padroni di casa hanno dato un’impressione migliore della Spagna. Contro l’Italia, nonostante il risultato corto e l’autorete, il dominio è stato costante. E non quel dominio del tocco e dello sbadiglio del famigerato epilogo del tiqui-taca, ma del traboccamento e del pericolo reale. Finché ci sono Lamine Yamal e Nico Williams in campo, ogni attacco è una festa. A volte non portano da nessuna parte, ma siamo stati messi in questa vita per giocare, non per arrivarci. In effetti, viviamo per emergere. All’orizzonte incombe la Germania ai quarti, ma ormai Musiala e Wirtz non mi impressionano più di Nico e Lamine. Sarebbe un duello di ispirazione e abbiamo dei geni”.

“Due settimane fa credevo che fosse impossibile per la Spagna vincere questo Europeo. Oggi lo vedo probabile. Il calcio delle Nazionali non è amore, è una cosa estiva, e quelle sono state inventate per essere la cosa più importante del mondo per un mese, farsi tre scopate memorabili e poi sciogliersi come lacrime sotto la pioggia”.

“Se credevamo che saremmo diventati campioni con Calderé e Víctor Muñoz, con Górriz e Villarroya, con Salinas e Bakero, con Pizzi e Manjarín, con Luque e Raúl, come potremmo non esserlo con Fabián e Morata? Non temiamo l’ospite, godiamoci il viaggio”.

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