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La Spagna è forte anche nella prevenzione degli infortuni. Usano macchine che sembrano uscite da Dragon Ball

Sul Mundo Deportivo. “La fase di recupero e prevenzione si svolge in tre fasi: camera iperbarica, poi fanno crioterapia e infine la fototerapia”

La Spagna è forte anche nella prevenzione degli infortuni. Usano macchine che sembrano uscite da Dragon Ball
Spain's midfielder #17 Nico Williams and Italy's defender #02 Giovanni Di Lorenzo (R) go for a header during the UEFA Euro 2024 Group B football match between Spain and Italy at the Arena AufSchalke in Gelsenkirchen on June 20, 2024. (Photo by KENZO TRIBOUILLARD / AFP)

La Spagna è forte anche nella prevenzione degli infortuni. Usano macchine che sembrano uscite da Dragon Ball

I giocatori di Euro2024 sono sottoposti ad un grande sforzo fisico, con partite ogni tre giorni che aumentano il rischio di infortuni. Si gioca sempre di più ed è un problema. Le varie federazioni cercando di fornire ai propri giocatori le tecnologie più all’avanguardia per consentire loro di riprendersi dalle fatiche e di prevenire gli infortuni.

Mundo Deportivo racconta i metodi usati dalla nazionale spagnola e paragona le macchine fornite dalla federcalcio spagnola a quelle presenti nella celebre serie animata Dragon Ball.

Mundo Deportivo scrive che: “Il futuro è già qui. O almeno come lo immaginava Akira Toriyama, creatore della leggendaria serie animata giapponese Dragon Ball, quando metteva i suoi personaggi da combattimento in camere ad ossigeno o ad allenarsi in assenza di gravità. Decenni dopo, lo sport d’élite si sta avvicinando a lui e i calciatori spagnoli sono trattati in modo simile a quei super guerrieri”.

La Spagna attenta al benessere e alla prevenzione degli infortuni

Nel campo base della nazionale spagnola è stato allestito un centro medico adattato per migliorare e accelerare tutti i processi di prevenzione e recupero degli infortuni in un torneo in cui si gioca praticamente ogni tre giorni. «Dobbiamo ottimizzare tutti i mezzi di recupero in modo che i giocatori spagnoli siano nelle migliori condizioni possibili il prima possibile», afferma Antonio Gómez, fisioterapista della Rfef (ndr federcalcio spagnola), che in passato ha lavorato per il Barcellona“.

Proprio per questo “sono state trasportate dalla Spagna e dalla Svizzera diverse macchine all’avanguardia per fornire agli atleti internazionali diversi trattamenti. Una tecnologia all’avanguardia di metodi basati sull’ossigenazione muscolare, sulla crioterapia localizzata, attraverso capsule che sottopongono l’atleta a temperature rigide sotto lo zero per ridurre l’infiammazione, in combinazione con la fototerapia. Il tutto per ridurre il dolore o migliorare la mobilità, se necessario“.

Come si svolgono i trattamenti

Mundo Deportivo spiega che questi trattamenti vengono effettuati dopo gli allenamenti e dopo le partite. “I giocatori sono sottoposti a tre processi. Innanzitutto, 45 minuti nella camera iperbarica. Entrano in una capsula nel più puro stile Son Goku o Vegeta, per chi ricorda la serie giapponese. Una volta dentro, indossano una maschera di ossigeno. «Si verifica un’iper-ossigenazione del corpo- spiega Claudio Vázquez, responsabile dei servizi medici della Rfef- Questo aumento di ossigeno favorisce il recupero dalla fatica e dalle infiammazioni muscolari che si verificano dopo gli esercizi quotidiani o dopo un esercizio intenso come una partita».

Il passo successivo è l’ingresso nella camera di crioterapia, un metodo di recupero a freddo molto rigenerante. Infatti, solo la testa del giocatore viene lasciata scoperta, mentre il resto del corpo può essere sottoposto a temperature superiori a -100 gradi“.

«In questo modo, l’infiammazione è ridotta al minimo, lo shock termico aumenta con l’abbassamento della temperatura e la frequenza cardiaca aumenta, favorendo la graduale riduzione dell’edema», spiega Vázquez.

La terza parte del processo è la fototerapia, in cui il giocatore si sdraia su una barella con raggi ultravioletti. Vázquez, dal punto di vista tecnico, spiega che «di solito la usiamo dopo l’ossigenoterapia perché, producendo vasodilatazione, fa sì che l’ossigeno si diffonda più facilmente e aiuta il giocatore a recuperare», conclude“.

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