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La Spagna fa la Spagna ma l’Italia non sa fare più l’Italia, quasi ci vergogniamo a difendere

Dominio assoluto spagnolo ma ci vuole l’autorete di Calafiori. Di Lorenzo il peggiore. Ormai siamo geneticamente modificati, neanche il contropiede ci appartiene più

La Spagna fa la Spagna ma l’Italia non sa fare più l’Italia, quasi ci vergogniamo a difendere
Italy's defender #05 Riccardo Calafiori (C) reacts after scoring an own goal during the UEFA Euro 2024 Group B football match between Spain and Italy at the Arena AufSchalke in Gelsenkirchen on June 20, 2024. (Photo by PATRICIA DE MELO MOREIRA / AFP)

La Spagna fa la Spagna ma l’Italia non sa fare più l’Italia

Come si dice mazziatone in spagnolo? La Spagna ha vinto solo 1-0 ma non c’è mai stata partita. È stata una cocente delusione per gli spallettiani che si erano davvero convinti del cambio di Dna della Nazionale. Si aspettavano l’Italia dominante sul piano del gioco. Si sono ritrovati non solo una squadra sovrastata in maniera imbarazzante. Ma anche una squadra (sempre noi) che il processo di mutazione l’ha comunque cominciato. Non siamo più capaci di chiuderci, di giocare in the box e soffrire. E quindi esaltarci. Anzi ce ne vergogniamo. Neanche più il contropiede sappiamo fare. E dire che la storia della nostra Nazionale è storia di sofferenza. Anche una delle squadre più belle, quella di Zoff agli Europei del 2000, uscì indenne dalla semifinale in cui l’Olanda sbagliò due rigori e schiacciò gli azzurri. Migliore in campo, per distacco, Donnarumma. Peggiore, per distacco, Di Lorenzo.

Altri tempi, l’ondata di presunta bellezza non era ancora arrivata. Per 55 minuti si è giocato a una porta sola. La Nazionale non riusciva neanche a ripartire. Donnarumma si è distinto in due parate: una all’inizio del match e l’altra su gran tiro da fuori di Fabian. In mezzo, tanto possesso palla con gli spagnoli pericolosi con Yamal e soprattutto Nico Williams che nella ripresa, sull’1-0, ha colpito anche una traversa. A Napoli si è sghignazzato per la prova di di Lorenzo ma tutti sono stati travolti dagli spagnoli che hanno giocato con altra intensità, altra determinazione. E al minuto 55 hanno segnato su autogol di Calafiori. Secondo i canoni attuali, vantaggio meritato. Ma il gol lo devi segnare, tante partite dominate finiscono 0-0 o addirittura le perdi per un gol in contropiede. Ma l’Italia di Spalletti ha preso le distanze dalla nostra storia. A tanti piace così, è la solita storia. Ormai ci siamo rassegnati.

La Spagna si è consentita il lusso di non chiudere la partita. Hanno gigioneggiato troppo. Probabilmente con Joselu al posto di Morata l’avrebbero chiusa. Un’occasione l’abbiamo avuta, nel secondo tempo, ma il pallone ha attraversato l’area piccola senza che nessuno arrivasse in tempo per la zampata. Nel finale, la Spagna ha avvertito la stanchezza. L’Italia si è affacciato un po’ in avanti ma invano. Nonostante in cuor nostro ci abbiamo sperato. Sul corner finale persino Donnarumma è salito in attacco. Ora bisognerà almeno pareggiare con la Croazia. La verità è che siamo diventati una squadra né carne né pesce. All’intellighenzia e al popolo piace così. Noi pensiamo con nostalgia a Chiellini che prende Saka per la collottola e rimpiangiamo quel che ormai viene considerato il brutto tempo che fu.

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