Il Times riporta le parole di un portavoce. «L’intervento del medico è avvenuto entro 15 secondi dall’incidente, seguito immediatamente dal secondo medico dello stadio»
La Uefa ha risposto alle accuse di ritardo nel soccorrere il calciatore ungherese Varga. Il Times riporta le parole di un portavoce della Uefa che difende l’operato dell’équipe sanitaria. Durante la partita di ieri sera tra Scozia e Ungheria, l’attaccante ungherese ha riportato un grave trauma cranico a seguito di uno scontro con il portiere avversario.
“La Uefa ha difeso l’organizzazione dei soccorsi ricevuti dall’ungherese Barnabas Varga dopo che l’attaccante ha subito un grave trauma cranico durante la vittoria agli Europei di domenica sera contro la Scozia. Varga ha riportato fratture multiple e una commozione cerebrale dopo uno scontro con il portiere scozzese Angus Gunn. È stato portato in ospedale e ora sembra che sia in condizioni stabili, ma lunedì sarà sottoposto a un intervento chirurgico“.
La risposta della Uefa alle critiche
La Uefa ha difeso la risposta, dicendo che Varga ha ricevuto le cure “entro 15 secondi” dallo scontro con Gunn:
«Per quanto riguarda l’intervento medico successivo al trauma cranico subito dall’ungherese Barnabas Varga, ci teniamo a precisare che l’intervento del medico è avvenuto entro 15 secondi dall’incidente, seguito immediatamente dal secondo medico dello stadio, per effettuare un primo accertamento e una valutazione dell’infortunio e fornire un trattamento adeguato, secondo le consuete procedure mediche».
Il portavoce ha poi continuato: «Una squadra qualificata di emergenza a bordo campo era in attesa, secondo il loro protocollo, ed è arrivata con la barella non appena è stato richiesto il loro intervento dai medici per evacuare il giocatore e per il suo immediato trasferimento in ospedale. Il coordinamento tra tutto il personale medico sul posto è stato professionale e tutto è stato svolto in conformità con le procedure mediche applicabili. Non c’è stato alcun ritardo nel trattamento e nell’assistenza al giocatore».
Szoboszlai aveva criticato l’organizzazione dei soccorsi
Il capitano dell’Ungheria, Dominik Szoboszlai, è stato tra i principali critici dell’organizzazione e dei protocolli medici. Secondo lui i soccorsi sarebbero potuti intervenire prima:
«Sembrava brutto, era brutto, si sentiva male. Non so davvero quale sia il protocollo medico, non so come funzioni, ma se i nostri medici dicono che abbiamo bisogno di qualcuno immediatamente che ci aiuti, allora non penso che dovrebbero camminare. Penso che si debba cambiare qualcosa. Quando qualcuno è a terra e vedi che è stato un grosso incidente, allora corri in campo. Anche se l’arbitro non dà l’autorizzazione, tu corri e basta. E se vedi che non è niente di grave, allora puoi semplicemente uscire ed è finita lì. Ma i secondi possono aiutare molto».