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L’invidia della Germania per l’alta velocità italiana. La Sueddeutsche: “I treni italiani sono più puntuali”

Ogni giorno 160 treni veloci Roma-Milano, 120 in più rispetto a Berlino-Monaco. Un successo dovuto alla concorrenza, alla liberalizzazione

L’invidia della Germania per l’alta velocità italiana. La Sueddeutsche: “I treni italiani sono più puntuali”
Db Milano 04/09/2017 - stazione centrale / foto Daniele Buffa/Image nella foto: stazione centrale

L’articolo che non ti aspetti. La Germania invidia la puntualità dei treni ad alta velocità italiani. Lo scrive la Sueddeutsche in quest’articolo. In Germania sono stupiti e al contempo increduli che il duopolio di Trenitalia e Italo in Italia garantisca un servizio migliore di quello offerto in Germania.

Italia e Germania, tragedia e trionfo, complesso di inferiorità e orgoglio, tutto condensato in poco più di due ore: il 17 giugno 1970, esattamente 54 anni fa, l’Italia vinceva la semifinale dei Mondiali contro la Germania 4-3 a Città del Messico. Ancora oggi il 4-3 resta la cifra dell’inaspettata superiorità degli azzurri talentuosi ma individualisti e imprudenti sull’efficienza tedesca. Soprattutto lontano dal campo di calcio. «Abbiamo i migliori treni ad alta velocità del mondo», afferma Pietro Diamantini, responsabile del superveloce Frecciarossa presso le Ferrovie dello Stato“.

In Germania, dove il ritardo dei treni viene considerato tale dai sei minuti in poi, “nel mese di maggio solo il 63,1% dei treni IC (Inter City) e ICE (Inter City Express) della ferrovia è arrivato a destinazione senza ritardi“. Una tragedia per i tedeschi.

L’elogio dell’alta velocità italiana: “Con Italo treni sempre puntuali”

Al di là di ogni facile ironia sulla puntualità ferroviaria durante il ventennio fascista, la Sueddeutsche è sinceramente stupita dell’efficienza offerta dagli operatori italiani del settore. “Oggi l’ETR 1000, l’ultimo modello del treno ad alta velocità Frecciarossa, è l’emblema della moderna infrastruttura di trasporto europea. Da Milano, senza fermarsi, il vagone rosso raggiunge Roma Termini, nel centro della capitale italiana, in due ore e 59 minuti. I passeggeri risparmiano quasi tre ore rispetto al viaggio in auto e risparmiano anche denaro e 42 chilogrammi di emissioni di CO₂“.

È tutto un elogio di treni migliori e ferrovie migliori. Un salto italiano nella modernità avvenuto grazie alla liberalizzazione del trasporto su rotaie. Infatti, è opportuno ricordare, che il mercato era pienamente nelle mani di Trenitalia, compagnia statale proprietaria anche delle infrastrutture connesse. Un monopolio a tutti gli effetti. L’ingresso nel mercato di Italo fu ostacolato in una prima fase ma oggi è una benedizione e lo conferma anche il quotidiano tedesco.

L’Italia può vantare davvero un altro punto di forza: la densità della sua rete ad alta velocità. Ogni giorno circolano 160 treni veloci tra Roma e Milano, ovvero 120 in più rispetto a quelli tra Berlino e Monaco. Nelle ore di punta circola ogni dieci minuti un Frecciarossa o un Italo del concorrente privato NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori). La rete di trasporto rapido si estende ora da Torino nel nord-ovest a Trieste nel nord-est e da Bolzano nelle Dolomiti fino a Reggio Calabria sulla punta dello stivale e lungo l’Adriatico fino a Lecce sul tacco dello stivale“.

La chiave di questa storia di successo italiana risiede nella concorrenza.

Il governo di centrosinistra di Romano Prodi ha avviato nel 2007 l’apertura della concorrenza nel trasporto ferroviario superveloce. Il governo di destra romano guidato oggi da Giorgia Meloni è ora impegnato con particolare veemenza nell’isolamento economico e nella protezione di forti interessi di lobby. Quando il 28 aprile 2012 il primo treno privato ad alta velocità ruppe il monopolio delle Ferrovie dello Stato, l’offerta migliorò improvvisamente e i prezzi crollarono“.

Tutto questo successo però nasconde per forza dei lati oscuri, quanto meno opachi. E infatti, “il Frecciarossa è diventato vittima del suo successo. Le ferrovie e i nodi urbani sono fortemente sovraccarichi. I ritardi danneggiano sempre più la buona reputazione dei treni“.

Nel 2026 sarà la volta della Germania. La Freccia Rossa collegherà inizialmente Milano e Monaco di Baviera“. La conferma che Trenitalia guarda più al nord Europa che al sud dell’Italia. La Sueddeutsche dovrebbe provare i treni della Sicilia prima di alzare bandiera bianca nella corsa al mercato dei trasporti su rotaie.

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