Italia dominante per un’ora. Il guaio è che da qui in avanti non ci ritroveremo di fronte avversari altrettanto intimiditi.
L’Italia è andata molto meglio del previsto, l’Albania assai peggio. Lo scrive Ivan Zazzaroni direttore del Corriere dello Sport.
Per rivedere un’Italia così dominante sarei disposto a subire ogni volta un gol ridicolo dopo ventitré secondi. Ma anche dopo ventidue. Il guaio è che da qui in avanti non ci ritroveremo di fronte avversari altrettanto intimiditi.
L’Italia è andata dunque molto meglio del previsto, l’Albania assai peggio: è stato a lungo tutto troppo facile e bello. Per questo non sono in grado di dire quanto valga realmente l’Italia, alla quale chiediamo di andare contro la storia recente.
Il declino dell’Italia è cominciato molto prima del 2018
Mi spiego meglio. L’eccezionalità del successo di Wembley 2021 risiede nell’interruzione della serie negativa dell’Italia che durava dal 2008, ovvero dai quarti dell’Europeo nei quali uscimmo sconfitti dalla Spagna di Xavi, Iniesta, Ramos e Silva, fenomeno nascente del calcio mondiale. Un anno dopo l’eurotrionfo, infatti, siamo tornati daccapo.
L’errore che commettiamo spesso è quello di considerare il 2018 – Mondiale mancato – l’anno della nostra prima grande involuzione tecnica, culminata appunto con l’esclusione (anche) da Qatar ’22.
La verità è che trascuriamo le precedenti edizioni del Mondiale in cui fummo invece presenti, 2010 e 2014: tre sole partite e a casa. La prima volta piazzandoci ultimi nel girone con Paraguay, Slovacchia e Nuova Zelanda; la seconda, terzi nel gruppo con Inghilterra, Costarica e Uruguay.
Alla Nazionale basta il primo tempo: gioca, domina, vince e regala pure il gol all’Albania (Napolista)
L’Italia è partita bene agli Europei. Vittoria al debutto contro l’Albania che alla prova dei fatti si è rivelata poca roba, soprattutto nel primo tempo. È andata come Italia-Francia ad Argentina78. Esordio con brivido. Gol subito prima di un minuto e poi la vittoria. Allora la Nazionale di Bearzot incassò il gol dopo 44 secondi: Lacombe su cross di Six. Stasera l’Italia ha beccato la rete più veloce della storia degli Europei: 22 secondi. Dimarco su rimessa laterale ha fornito un delizioso assist a Bajrami che non si è fatto pregare e l’ha scaraventata all’incrocio dei pali. Donnarumma incolpevole. Poi, però, c’è stata la reazione e un dominio completo. La Nazionale è stata padrona del campo. Ha vinto 2-1 ma se avesse insistito, avrebbe segnato di più. Soprattutto nel primo tempo.
Molto buono il primo tempo dell’Italia di Spalletti
L’Italia ha cominciato con l’handicap. Ha poi giocato come se nulla fosse. Ha cominciato a macinare calcio senza mai farsi prendere dall’ansia. Siamo stati facilitati dall’inconsistenza degli albanesi però onestamente l’inadeguatezza degli avversari non può essere messa in conto alla Nazionale di Spalletti. Molto mobile il centrocampo nel primo tempo, mai dati punti di riferimento agli avversari.
L’Italia avrebbe potuto pareggiare dopo un minuto con Lorenzo Pellegrini. E si è capito subito che a destra Chiesa avrebbe fatto sfracelli. Contro di lui il malcapitato Seferi che è andato al manicomio. La Nazionale ha pareggiato in sei minuti: si è portata sull’1-1 all’11esimo con Bastoni che è saltato indisturbato in area e poi al 16esimo ha segnato con Barella. La partita non c’è stata, almeno nel primo tempo (nella ripresa gli albanesi hanno opposto un minimo di resistenza). È stato un incontro di allenamento di boxe contro lo sparring partner. Come ha detto più volte in telecronaca Bergomi: «Tutto troppo facile», oppure «quasi mai giocata in avanti la palla dell’Albania».
La Nazionale albanese ha ricordato la parodia degli Squallor della pubblicità anni Ottanta della Regata, quella là “consuma molto? Sì. Fa spesso fuori strada? Sì, eccetera eccetera”. L’Albania, descritta come una squadra temibile, con una solidissima fase difensiva, in realtà si è rivelata una Nazionale senza qualità. Dopo il regalo di Dimarco, si è abbassata e ci può stare. Ha rinunciato al pressing, e ancora ci può stare ma devi saper difendere. Se rinunci a giocare e non sai difendere, e becchi gol da squadra di Serie B, vuol dire che sei scarso. Meglio così.
La scelta (giusta) di far giocare i migliori
Sta di fatto che la Nazionale di Spalletti è stata ben messa in campo. Va detto che il ct ha schierato i migliori undici e non sempre avviene. Il gioco è fondamentale ma il signor Luciano è partito prima dalla qualità dei calciatori. Chiesa a destra, poi Pellegrini, Frattesi, Scamacca centravanti, Calafiori in difesa. Di Lorenzo titolare. Palla al piede, l’Italia sa sempre cosa fare. Poi è più semplice se gli altri non ti pressano ma è anche rischioso pressare questa Nazionale che è micidiale nelle ripartenze. Ha calciatori che fanno male, come Chiesa, Frattesi, lo stesso Pellegrini. Il primo tempo è finito solo 2-1. Gli azzurri hanno colpito anche un palo con Frattesi, nel primo tempo. Nella ripresa l’Italia si è un po’ disunita, per dirla alla Sorrentino. Anche per stanchezza. Anche se ha sofferto solo una volta, nel finale, con perfetta uscita di Donnarumma su Manaj.
Con questa vittoria, l’Italia ha ipotecato il passaggio agli ottavi già al primo match. Il secondo sarà giovedì 20 contro la Spagna, ore 21.