Ieri sera il pareggio in extremis con la Croazia. “Sorprende che il c.t. modifichi gli orientamenti della vigilia, segno di un tormento interiore o di voglia di sorprendere”
Il Corriere delle Sera parla della partita di ieri sera. L’Italia grazie al paraggio agguantato a partita ormai finita (al 98′ Zaccagni segna l’1-1) contro la Croazia ottiene gli ottavi di finale. Ma guardare solo al risultato significherebbe guardare al dito e non alla luna. Questa Nazionale ha enormi problemi e li elenca bene il quotidiano con Alessandro Bocci.
Questa Italia ha anima, ma non basta
Scrive Bocci sul CorSera:
Lo scatto d’orgoglio ci rimette in piede e ci consente di continuare l’affannoso viaggio, ma il ct dovrà meditare molto su questo pareggio. La sua Nazionale resta piccola e involuto. Ha l’anima, d’accordo. Ma non basta. Funziona poco o niente. I vecchi leoni della Croazia si arrendono quando ormai sono convinti di avercela […].
Prima si vede poco o niente: non il gioco, non la passiona, neppure l’attenzione. Tenuti in piede da Donnarumma, come contro la Spagna. La difesa è fragile, il centrocampo lento, l’attacco inconsistente.
Sorprende che il c.t. modifichi gli orientamenti della vigilia, segno di un tormento interiore o del tentativo, sino all’ultimo, di voler sorprendere la Croazia.
Spalletti ha avuto un lampo di vecchia saggezza contadina (CorSera)
Le preghiere del Napolista sono state ascoltate. Ieri sera, anche se l’Italia non ha brillato (di nuovo) sul piano della prestazione, Spalletti ce l’ha messa tutto per accantonare i concetti filosofici del calcio “spallettiano” ed è passato a un sano pragmatismo. Se n’è accorro anche il Corriere della Sera con Fabrizio Roncone che parla di “lampo di vecchia saggezza contadina”.
Lo stadio è con loro. Stiamo giocando in trasferta e questo, ovviamente, non aiuta. Per ché la squadra, come sappiamo, ha l’animo scosso, turbato. A minare nel profondo la nostra autostima sono stati gli spagnoli, prendendoci a pallate. Spalletti ha perciò avuto un lampo di vecchia saggezza contadina, di volgare pragmatismo: e ha deciso di rinunciare a progetti tattici di gloria — niente calcio relazionale, insomma — schierando i nostri con una difesa a tre, che di fatto diventa a cinque, perché Di Marco e Di Lorenzo, sulle fasce, si abbassano spesso. Quando però prendono coraggio e provano a salire, la Croazia sembra andare in affanno. Un paio di fiammate azzurre poco prima della mezz’ora. Poi, con calma, la loro calma, i croati riprendono il controllo della serata. Spalletti, che facciamo?