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Luis Alberto: «Ho lasciato la Lazio a causa di Lotito, al Qatar avevo già detto sì l’anno scorso»

Ad As: «La Spagna vincerà contro l’Italia 2-1. Dimarco soffrirà molto contro Yamal. Nell’Italia non c’è un Messi o Ronaldo, ma Chiesa può sorprenderti sempre».

Luis Alberto: «Ho lasciato la Lazio a causa di Lotito, al Qatar avevo già detto sì l’anno scorso»
As Roma 27/02/2023 - campionato di calcio serie A / Lazio-Sampdoria / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: esultanza gol Luis Alberto

Luis Alberto ha rilasciato un’intervista ad As dove ha raccontato il suo addio alla Lazio e il match di questa sera di Euro2024 tra Italia e Spagna.

L’intervista a Luis Alberto

Dopo tanti anni in Italia, perché te ne vai?

«Era ora. La scorsa estate ero già in procinto di andarmene e questa stagione non è andata bene. Dopo le dimissioni di Sarri tutto è andato storto e il mio rapporto con il presidente si è declinato. Ho capito che il mio ciclo era finito e ho dovuto trovare una via d’uscita. Non è stato il miglior finale possibile perché psicologicamente è stato difficile per me andare ad allenarmi e il rapporto con il presidente non ha aiutato affatto. Lascio tanti amici e tanto affetto in quella che considero la mia seconda casa».

Hai 31 anni, non hai ricevuto proposte dalla Spagna o da club europei?

«Ci sono state delle chiamate e interessi di vari club, ma niente di più. In Spagna era quasi impossibile perché nessun club avrebbe pagato per il mio trasferimento. Il Qatar era già un’opzione la scorsa stagione, avevo dato loro la mia parola».

Ti è piaciuta la Spagna contro la Croazia?

«E’ stata una bella partita, soprattutto nel primo tempo. Per me il migliore è stato Fabian, di gran lunga al di sopra degli altri. A parte il grande assist e il grande gol, ha mostrato tanta qualità. Iniziare con una vittoria significa togliersi un grosso peso sulle spalle».

Conosci molto bene l’Italia, cosa ci puoi dire di loro?

«L’Italia è sempre da temere. Gestiscono bene il campo. Sarà una partita difficile perché hanno giocatori di esperienza e forti, ma penso che la Spagna sia favorita. Secondo me, vinceremo 2-1».

L’Italia non ha una stella in campo, ma chi è il giocatore chiave?

«È vero che non hanno un Messi, un Cristiano Ronaldo o un Mbappé. C’è Barella, che gestisce bene i tempi. Poi Chiesa, che può sorprenderti in qualsiasi momento. Dovremo stare molto attenti a lui perché è pericoloso».

Barella è il Modric italiano?

«No, no. Di Modric ce n’è solo uno. Barella è un buon giocatore, ma non può essere paragonato a Modric. Il talento del croato è alla portata di pochissimi.»

I terzini, Di Lorenzo e Dimarco, soffriranno contro Nico Williams e Lamine Yamal?

«Dimarco sì. Di Lorenzo è più forte fisicamente, difende molto bene. Lamine può superare più facilmente Dimarco».

I centrali, Bastoni e Calafiori, sono giovani, forse ancora un po’ acerbi per un Campionato europeo?

«Bastoni ha più esperienza, ma è vero che non sono Bonucci e Chiellini, è ovvio. Sono giocatori che possono perdere la concentrazione ad un certo punto e questo è qualcosa che possiamo sfruttare a nostro favore. A Calafiori piace uscire palla al piede e può commettere errori. Abbiamo giocatori molto intelligenti che possono beneficiare di queste possibili sviste».

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