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Mondiale per club, i calciatori vogliono portare la Fifa alla Corte di Giustizia europea

La FifPro si è rivolta al Tribunale di Bruxelles. A rappresentare i calciatori l’avvocato Dupont, lo stesso della Superlega e della Sentenza Bosman

Mondiale per club, i calciatori vogliono portare la Fifa alla Corte di Giustizia europea
FIFA President Gianni Infantino delivers closing remarks during the 74th FIFA Congress in Bangkok on May 17, 2024. The 74th FIFA Congress is taking place in Bangkok with member associations voting on a range of issues including confirmation of the host nation or nations for the 2027 women's football World Cup. (Photo by Manan VATSYAYANA / AFP)

Dalle parole, i calciatori passano ai fatti e attaccano la Fifa. Il sindacato generale dei calciatori, la Fifpro ha annunciato infatti che i sindacati europei membri hanno presentato una denuncia legale contro la Fifa. La Fifpro contesta «la legittimità delle decisioni della Fifa di stabilire unilateralmente il Calendario Internazionale delle Partite e, in particolare, la decisione di creare e programmare la Coppa del Mondo per Club Fifa 2025».

Il comunicato della Fifpro contro il Mondiale per club

La Fifpro ha reso nota la denuncia a attraverso un comunicato ufficiale sul proprio sito. Di seguito alcuni passaggi della nota:

«I sindacati dei giocatori ritengono che queste decisioni violino i diritti dei giocatori e dei loro sindacati garantiti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Ue e potenzialmente violino anche il diritto della concorrenza dell’Ue. [I sindacati] chiedono al Tribunale del Commercio di Bruxelles di deferire il caso alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea (Cgue) con quattro quesiti per un rinvio pregiudiziale».

«La Carta dei diritti fondamentali dell’UE garantisce ai lavoratori e ai loro sindacati […] il divieto del lavoro forzato o obbligatorio, la libertà di lavoro, il diritto di negoziare e concludere accordi collettivi, il diritto a condizioni di lavoro sane e il diritto a un periodo annuale di ferie retribuite».

«[…] L’attuale calendario calcistico è sovraccarico e irrealizzabile. Tuttavia, la Fifa non ha intrapreso negoziazioni significative e ha continuato unilateralmente un programma di espansione delle competizioni nonostante l’opposizione dei sindacati dei giocatori. Questo include la decisione di procedere con una Coppa del Mondo per Club Fifa ampliata».

«Per i giocatori più richiesti per le partite di club e per le competizioni delle squadre nazionali, il diritto a una pausa annuale garantita è diventato praticamente inesistente, con la Coppa del Mondo per Club Fifa 2025 che si tiene durante l’unico periodo dell’anno teoricamente disponibile per i giocatori per prendere tali pause».

«In ultima analisi, i sindacati dei giocatori ritengono che l’obiettivo di questa nuova competizione sia di aumentare la ricchezza e il potere dell’organo di governo mondiale del calcio, senza un’adeguata considerazione per l’impatto sui giocatori coinvolti o su altri stakeholder».

«Inoltre, i sindacati dei giocatori ritengono che, alla luce della sentenza della Cgue sulla Superlega, tali decisioni unilaterali e discrezionali […] costituiscano ‘restrizioni della concorrenza per oggetto’ ai sensi dell’Articolo 101 Tfue».

«I sindacati […] chiedono al Tribunale del Commercio di Bruxelles di deferire questa questione cruciale alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea attraverso quattro quesiti per un rinvio pregiudiziale, il cui contenuto può essere così riassunto: La Fifa, imponendo unilateralmente e discrezionalmente un Calendario Internazionale delle Partite e, più specificamente, una nuova competizione intitolata ‘Coppa del Mondo per Club Fifa 2025’, viola i diritti che i lavoratori e i sindacati derivano dalla Cfreu e dal diritto della concorrenza dell’Ue? Più specificamente, l’imposizione unilaterale di tali decisioni sui giocatori viola il diritto sancito dall’Articolo 28 della Cfrue per quei giocatori di negoziare collettivamente i loro termini e condizioni di lavoro, tramite i loro sindacati?».

Dalla parte dei calciatori l’avvocato della Superlega

Nella controversia con la Fifa per il Mondiale per club, a rappresentare i calciatori in tribunale sarà Jean Louis Dupont, dello studio legale Dupont-Hissel, lo stesso che ha difeso la Superlega davanti la Corte di giustizia europea ed è anche l’avvocato dietro la sentenza Bosman del 1995.

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