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Morata: «i miei figli non capiscono la rabbia che c’è in Spagna contro il loro padre»

«Per me la cosa più semplice sarebbe non giocare più in Spagna. Quando finiranno gli Europei parlerò di tutto questo»

Morata: «i miei figli non capiscono la rabbia che c’è in Spagna contro il loro padre»
Doha (Qatar) 01/12/2022 - Mondiali di calcio Qatar 2022 / Giappone-Spagna / foto Imago/Image Sport nella foto: esultanza gol Alvaro Morata ONLY ITALY

Morata: «i miei figli non capiscono la rabbia che c’è in Spagna contro il loro padre». Tuttosport riporta le parole dell’attaccante a Cadena Ser.

Lui, Morata, trascina la Nazionale ma la verità è che si sente sempre più a disagio in Spagna sia a livello umano sia a livello professionale. Clamoroso, a livello personale, il suo sfogo di pochi giorni fa sull’emittente Cadena Ser: «Per me la cosa più semplice sarebbe non giocare più in Spagna. Per la mia vita e per quello che devo vivere ogni volta che esco nel nostro Paese. La cosa più semplice sarebbe andare a giocare fuori. Molte volte i miei figli, che hanno cinque anni, non capiscono perché ci sono tante persone che provano quella rabbia contro il loro padre. Quando finiranno gli Europei parlerò di tutto questo. Adesso non è il momento, non voglio dare l’impressione di essere un piagnucolone». 

È davvero singolare pensare a come venga criticato un attaccante che in Nazionale ha segnato ben 36 reti (quarto posto assoluto), mentre il centravanti di riferimento dell’Italia (Scamacca, giustamente celebrato per come si sta disimpegnando) di gol in azzurro ne ha segnati appena 2. Un abisso.

Lo strano caso Morata: in Spagna lo fischiano sempre e nessuno sa perché (tre mesi fa)

Giustamente Marca non se ne fa una ragione: “Se c’è un calciatore amato e ammirato da tutti all’interno del gruppo della nazionale, quello è Alvaro Morata. Esemplare in tutto ciò che fa, per tutto ciò che apporta, per ciò che aiuta e per la sua disponibilità totale e assoluta a stare al fianco di chi ne ha bisogno, indipendentemente dal momento o dalle circostanze. Le reazioni di Luis de la Fuente a fine gara hanno fatto capire che il rapporto con il giocatore biancorosso va oltre quello di un semplice calciatore o anche quello di un tipico capitano”. Il fatto è che il capitano quasi santo della Spagna viene fischiato un sacco, ogni volta che si può. E nessuno sa perché. E’ un “caso”, in Spagna. Un caso curioso.

Il ct dopo la partita col Brasile è stato chiaro: Mi fa male all’anima che nel mio paese venga fischiato un giocatore della nazionale. Mi vergogno. Come spagnolo mi vergogno quando viene fischiato un giocatore spagnolo”.

Morata viene raccontato da tutti come un capitano da manuale. “Agisce da capitano attraverso la cordialità, la comprensione e la condivisione dell’interesse del veterano vissuto in mille battaglie e del nuovo arrivato, come confessano gli stessi calciatori”, scrive Marca.

Non è una novità che i tifosi spagnoli fischino Morata quando gioca in nazionale. Era già successo prima dell’Europeo, durante la pandemia. I fischi cominciarono tre anni fa al Metropolitano, per raggiungere il culmine a La Cartuja, con in palio l’Europeo. “Nessuno ha capito perché – ammette Marca – ma la verità è che a Morata non è perdonato niente. Forse anche il suo modo di essere, aperto e sincero, pesa ma è qualcosa che chi lo conosce non capisce”.

E poi ci sono i numeri: in Nazionale ha segnato 34 gol in 71 partite. È tra i migliori marcatori della storia, quinto, un gol dietro David Silva. “Numeri che dicono tutto”, conclude Marca.

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