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Pepe, a 41 anni è il miglior difensore di Euro 2024. Fino ai 17 dormiva nel lettone con mamma e papà

Il Guardian: arrivò in Portogallo con 5 euro in tasca. Noto per il suo esser falloso, con gli anni è migliorato. Mourinho gli preferì Varane che agli Europei non c’è

Pepe, a 41 anni è il miglior difensore di Euro 2024. Fino ai 17 dormiva nel lettone con mamma e papà
Doha (Qatar) 06/12/2022 - Mondiali di calcio Qatar 2022 / Portogallo-Svizzera / foto Imago/Image Sport nella foto: esultanza gol Pepe ONLY ITALY

Képler Laveran Lima Ferreira, alias Pepe, difensore del Portogallo classe 1983. Nato in Brasile, naturalizzato portoghese. A 41 anni comanda ancora la difesa della sua nazionale e incute timore ad ogni avversario. Sul gioco aereo è imbattibile, contro la Turchia ha respinto tutti i cross.

Ma è arrivato a Euro 2024 quasi come fosse solo una simpatica comparsa. Quasi da cartone animato. Che probabilmente non dovrebbe più giocare. Non alla sua età“. Scrive il Guardian. «Se sei un tifoso neutrale e guardi la partita e vedi Pepe giocare, non crederesti mai che abbia 41 anni», ha detto Roberto Martínez. E ha ragione

L’Europa era nel destino di Pepe

Anche se la maggior parte dei tifosi era allo stadio per vedere Cristiano Ronaldo, era l’altro calciatore anziano a cui ci si doveva inchinare. A Dortmund la sua prestazione è stata quasi perfetta: il tempismo, la determinazione, l’intesa. Una sfida impeccabile. Una precisione dei passaggi pari al 97%. Ma il numero che tutti avevano in mente era l’età: 41 anni e 113 giorni. E 117 giorni adesso“. Il Guardian, come ogni tifosi che lo guarda giocare, non ci può credere.

Pepe è il più anziano calciatore a giocare Euro 2024. Ha battuto il precedente record di Gabor Kiraly, ex portiere dell’Ungheria. Un piccolo retroscena di quando nel 2001 arrivo in Portogallo con pochi soldi e tanti sogni:

La prima volta che arrivò in Portogallo, nel 2001, aveva 5 euro in tasca e una scelta da fare: prendere qualcosa da mangiare o chiamare sua madre. Non fu una decisione scontata, per quanto avesse fame: bambino viziato, unico maschio circondato da sorelle, dormì nel letto dei genitori fino a 17 anni. Fino a quando se ne andò di casa, insomma“.

In realtà in Europa doveva arrivare un’altra giovane promessa, un attaccante del Corinthians Alagoano. Allora “il presidente João Feijó prese da parte Pepe e gli chiese di andarci piano. Volevano chiudere questa cessione e sarebbe stato utile se l’attaccante avesse fatto bella figura, «quindi quando ti punta non essere troppo duro». Per come Pepe lo raccontò più tardi, ogni volta gli soffiava il pallone“.

Pepe pensava di essere nei guai al termine della partita. Gli osservatori però in quel momento non ebbero dubbi. Era lui il giovane che doveva venire in Europa. “Entrò nella squadra B del Maritimo, poi nella prima squadra, poi nel Porto, ormai 20 anni fa. Nel 2019 è tornato. Molti si aspettavano che fosse un’esperienza breve: dopo tutto aveva 36 anni. Rimase invece per cinque anni prima che il Porto, ora sotto la presidenza di André Villas-Boas, decidesse di non rinnovargli il contratto“.

La profezia di Mourinho

Quando riesce ad arrivare all’apice della carriera, i tifosi e gli avversari lo conoscono come un difensore duro, molto fisico e a volte anche eccessivo negli interventi. Ma “uno sguardo alle statistiche mostra che i falli e i cartellini diminuiscono; è un giocatore che punta più all’intelligenza che alla forza. Il che a 41 anni probabilmente ha senso. Uno sguardo all’insieme rivela che si tratta di uno dei migliori difensori della sua generazione“.

Con Mourinho al Real Madrid perse il posto da titolare. «Il problema di Pepe – disse Mourinho – ha un nome e quel nome è Raphaël Varane. È la  vita: può essere difficile da sopportare quando un ragazzino ti supera e il tempo scorre via». “Undici anni dopo, Pepe è all’Europeo; Varane no“.

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