ilNapolista

Per Conte una prima da Papa, a Napoli tutte le autorità presenti alla conferenza di oggi

Repubblica: dal sindaco Manfredi al governatore De Luca, fino al prefetto, al questore, al rettore della Federico II. De Laurentiis ha voluto tutti

Per Conte una prima da Papa, a Napoli tutte le autorità presenti alla conferenza di oggi
Tottenham Hotspur's Italian head coach Antonio Conte speaks during a press conference on February 13, 2023 at the San Siro stadium in Milan, on the eve of the UEFA Champions League round of 16 football match between AC Milan and Tottenham Hotspur. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)

Per Conte una prima da Papa, a Napoli tutte le autorità presenti alla conferenza. Repubblica Napoli con Pasquale Tina scrive che la presentazione di Antonio Conte è un evento che va oltre il calcio. Tutte le autorità cittadine saranno presenti alla conferenza stampa che l’allenatore del Napoli terrà a Palazzo Reale alle 15.15. All’elenco delle autorità, se non cadiamo in errore, mancano solo il procuratore Gratteri e l’arcivescovo di Napoli monsignor Domenico Battaglia (se ci fosse stato ancora Sepe, sarebbe stato in prima fila).

Scrive Repubblica Napoli:

Il Napoli ha lavorato pure ieri per limare gli ultimi dettagli. De Laurentiis ha voluto tutte le principali istituzioni: ci saranno il sindaco Gaetano Manfredi, il governatore, Vincenzo De Luca, ma anche il prefetto Michele Di Bari, il questore Maurizio Agricola, il direttore del centro di Produzione Rai di viale Marconi, Antonio Parlati, il rettore della Federico II, Matteo Lorito e naturalmente il direttore di Palazzo Reale, Mario Epifani: «Per noi è un grande onore. Palazzo Reale si conferma luogo iconico – spiega Epifani a Repubblica – Siamo al centro della città e per questo abbiamo ospitato appuntamenti importanti, come un G20, un G7 e la conferenza Unesco. Senza dimenticare i festeggiamenti dello scudetto la scorsa estate».

Conte dovrà essere uomo di feroce rottura con le napoletanerie, altrimenti sarà travolto (Il Napolista)

Le parole del ragioner Ugo Mamuka Jugeli hanno ravvivato un’altrimenti sonnolenta domenica sera di mezza estate. Tralasciando la scarsa efficacia delle affermazioni, che sono un grido di dolore ed una manifesta incapacità. Come accade da circa un ventennio a questa parte, ogni dichiarazione, ogni spiffero, ogni refolo di vento solleva l’intero arco costituzionale del tifo napoletano, scatenando risse social, che sono il segnale di quanto la chiacchiera intorno al calcio abbia sostituito le vibranti passioni ed i fragorosi fallimenti della politica attiva da parte dei cittadini. Nelle varie correnti che animano il Partito Napoli, si fanno largo a spintoni, sempre più dominanti, sempre più ottusamente machisti, i celoduristi di bossiana memoria. Un leghismo d’antan, quello autentico, non annacquato dal salvinismo fatto di patch, citofonate e figuracce. I vecchi “cumenda” lumbard brillantemente hanno sintetizzato il tutto nel motto: “lavoro, pago, spendo, pretendo”. La proposta dell’ala durista è tanto basic quanto scontata: panchiniamo Kvara. Lo teniamo in ostaggio tre anni. Tanto il contratto è lungo, costa anche poco. Lui perde tre anni di carriera. Linea dura insomma, ma che in verità nel recente passato non ha prodotto grossi risultati.

Certamente il lungo tira e molla tra società, che fa le proprie legittime scelte in costanza di contratto, e il calciatore che non viene adeguatamente remunerato rispetto al proprio apporto in campo (ha segnato i gol salvezza con Cagliari e Verona in casa), non gioverà ad un buon clima in ambito di trattativa. L’ombra del tira e molla semestrale con Osimhen si staglia sempre più all’orizzonte. Magari a Manna ed Oriali riesce il primo capolavoro diplomatico della propria gestione e chiudono il rinnovo in un biz, in attesa della bollinatura chiavelliana. Le solite sfiancanti trattative in casa Napoli, che vengono narrate come una marcia trionfale e spesso finiscono per essere un boomerang, hanno nociuto molto più al Napoli che ai tesserati o ex. Ad oggi il nigeriano è regolarmente inserito nella lista dei convocati per Dimaro. Sappiamo da un anno che un ingaggio tanto pesante, in qualsiasi spogliatoio del mondo, sia un virus. Ma evidentemente il Napoli è sicuro di cedere il calciatore. Magari potrebbe somministrarsi qualche antibiotico contro la sindrome del paltò di Napoleone. Cosa che in passato non ha fatto. Osimhen, già lo è, Kvara potrebbe diventarlo a breve. Sono due nuovi capitoli che si vanno/andrebbero ad aggiungere al libro delle “ricche cessioni mancate” edizioni Chiavelli-De Laurentiis, di cui già fanno parte Allan, Koulibaly e perché no Zielinski, Mertens e Insigne.
Conte deve riportare l’ambiente sulla terra
ilnapolista © riproduzione riservata