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Plusvalenze, il ricorso accolto di Agnelli e Arrivabene è un duro colpo per la giustizia sportiva (Tuttosport)

Se la Corte di Giustizia Europea dovesse dare loro ragione “la giustizia sportiva riceverebbe una dura spallata, non potrebbe più godere della sua autonomia”

Plusvalenze, il ricorso accolto di Agnelli e Arrivabene è un duro colpo per la giustizia sportiva (Tuttosport)
Db Torino 30/03/2019 - campionato di calcio serie A / Juventus-Empoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-Maurizio Arrivabene

Andrea Agnelli, ex presidente della Juventus, e Maurizio Arrivabene, ex dirigente bianconero, hanno ottenuto il ricorso al Tar per la sentenza sul caso plusvalenze. Lo stesso ha poi girato le carte alla Corte di giustizia dell’Unione Europea per dirimere le questioni poste nel ricorso. Lo scrive Tuttosport che aggiunge come il ricorso sia una spallata alla giustizia sportiva e alla sua autonomia.

Sul caso Agnelli-Arrivabene, la giustizia sportiva si gioca la sua autonomia

Il fatto che il Tar abbia accolto i ricorsi di Agnelli e Arrivabene “riconosce parecchie anomalie nell’iter che ha portato alle loro condanne (così come alla condanna della Juventus) e, soprattutto, pone tre quesiti alla Corte di Giustizia Europea“.

Il Tar del Lazio si rivolge al massimo organismo di giustizia dell’Unione per chiarire alcune questioni riguardanti le condanne di Agnelli e Arrivabene“. Il ricorso è una vittoria secondo Tuttosport visto che questo “avviene raramente, data l’attiguità della giustizia amministrativa a quella sportiva, con la seconda che attinge il suo personale giudicante in modo massiccio dalla prima“.

Tra i quesiti posti alla CgUe, “il primo è quello della tutela giurisdizionale. Ovvero: se si condanna con una sanzione particolarmente dura e afflittiva deve esserci la possibilità di appellarsi a un tribunale ordinario per provare a ottenere
l’annullamento di quella sanzione. Questioni che riguardano grandi interessi economici o la vita professionale delle persone non può rimanere “dentro” l’alveo sportivo, ma deve poter essere ridiscusso in un tribunale ordinario“.

E ancora. “Il famigerato articolo 4, quello sul dovere della «lealtà e della probità sportiva», una norma molto vaga ma che può provocare condanne micidiali. E il Tar chiede alla Corte se la possibilità della giustizia sportiva di condizionare in modo pesante delle carriere dei lavoratori (due anni di squalifica durante i quali non si può svolgere la propria professione, per esempio) sia compatibile con le leggi europee“.

E quindi? Se l’esito della vicenda dovesse finire in maniera positiva per Agnelli e Arrivabene, “la giustizia sportiva riceverebbe una pesante spallata, perché non potrebbe più godere di quel la autonomia che chiudeva nel suo alveo le decisioni“.

Il ricorso per il caso plusvalenze: sarà la corte europea a decidere

Il ricorso presentato al Tar del Lazio da Andrea Agnelli sul caso plusvalenze della Juventus sarà valutato dalla corte di giustizia europea.

Con la presente ordinanza questo Tribunale solleva questioni pregiudiziali di interpretazione ai sensi dell’art. 267 del Trattato U.E., in relazione alla compatibilità della disciplina nazionale di cui al decreto legge 19 agosto 2003, n. 220, recante “Disposizioni urgenti in materia di giustizia sportiva”, convertito con modificazioni dalla L. 17 ottobre 2003, n. 280, con il diritto eurounitario si legge.

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