Scrive Karima Moual: è la notizia più bella e politica della giornata. Una lezione per le ridicole posizioni sulla purezza del dna italiano
Povero Vannacci, l’Italia figlia dell’immigrazione domina agli Europei di atletica (Repubblica).
Non possiamo non riportare – con bandiere direbbe Paolo Franchi – l’articolo che per repubblica.it ha scritto Karima Moual sul dominio dell’Italia multietnica agli Europei di atletica leggera con le vittorie di Jacobs, Crippa, Simonelli, i secondi posti di Alì, Furlani.
Moual sottolinea giustamente la ridicolaggine di posizioni che puntano “alla ricerca di una purezza dell’italianità del dna”.
Ecco i primi due capoversi dell’articolo:
Non so in questa ultima giornata elettorale come la prenderanno i Vannacci, i loro fratelli, cugini e amici al governo – costruttori della narrativa sul pericolo della “sostituzione etnica”, e ideatori di una nuova branca nell’armocromia, quella sulle sfumature e gradazioni del colore della pelle, per decretare il segmento dell “l’italianità” dei cittadini con origini straniere; ma vorrei sommessamente far notare che è grazie ai “ nuovi italiani”, i figli appunto dell’immigrazione, nelle sue gradazione di colori, che l’Italia sta dominando gli europei.
E’ obiettivamente la notizia più bella e politica della giornata. Bella perché la bandiera italiana attraverso i suoi campioni viene tenuta alta con la vittoria. Ma anche tanto politica, perché a tenerla alta sono anche e soprattutto i “nuovi italiani” sui quali da ormai troppi anni, la politica si divide. Tra chi prova timidamente a convincere che l’integrazione è l’unico strumento a nostra disposizione per costruire una società coesa e anche competitiva, e chi non ne vuole sapere di riconoscerli come tali, e quindi non solo li ignora ma intossica il processo della loro integrazione, giocando alla divisione e parallelamente rendendo anche il processo dall’acquisizione di quel foglio di carta che è la cittadinanza un percorso a ostacoli.
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