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Rimedio: «Alla Nazionale manca la scintilla. C’è molta applicazione ma è ancora scolastica»

A Libero: «Nel 2021, dopo l’ultimo rigore con la Spagna, io e Di Gennaro ci abbracciati. Io ho preso il Covid e Di Gennaro è stato costretto all’isolamento»

Rimedio: «Alla Nazionale manca la scintilla. C’è molta applicazione ma è ancora scolastica»
Db Carnago (Va) 11/09/2023 - allenamento Italia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Alberto Rimedio, telecronista della Nazionale per la Rai, l’uomo della “telecronaca perduta” della finale a Wembley. Sarà in cabina di commento per l’esordio dell’Italia contro l’Albania. L’intervista concessa a Libero.

Rimedio: «Non si è accesa la fiammata che permetta alla Nazionale di diventare protagonista»

La Nazionale è ancora un “work in progress”, quali sono le sue sensazioni?
«Manca la scintilla, ancora non si è accesa la fiammata che permetta all’Italia di diventare protagonista. C’è molta applicazione rispetto alle richieste del ct, ma questa applicazione mi sembra ancora abbastanza scolastica. Non può
esserci la necessaria brillantezza, ma può subentrare uno stimolo dal punto di vista psicologico».

Pur non potendo commentare la finale vinta con l’Inghilterra, nel 2021 ha vissuto grandi emozioni al seguito della Nazionale.
«Il momento più emozionante è stato la semifinale con la Spagna. L’Italia ai rigori non ha una tradizione particolarmente favorevole: è vero che ha vinto il Mondiale 2006, ma tante altre volte è andata male. Quando gli azzurri hanno segnato l’ultimo rigore con la Spagna io e Di Gennaro ci siamo lasciati andare a un prolungatissimo abbraccio, che è stato fatale per entrambi. Io ho preso il Covid e Di Gennaro è stato costretto all’isolamento, quindi ha saltato anche lui la finale. Comunque per me ogni partita della Nazionale è un’emozione, soprattutto quando arriva il momento dell’inno: mi viene la pelle d’oca».

Le manca da ascoltare l’inno ai Mondiali, visto che non ci qualifichiamo dal 2014…
«L’Europeo può essere una sorta di preparazione. Possiamo toglierci delle soddisfazioni già quest’anno, spesso siamo arrivati fino in fondo senza avere i favori del pronostico, però in futuro mi aspetto una crescita. Per le qualificazioni al Mondiale torneranno Scalvini, Udogie, Berardi, Zaniolo, Tonali. Il gruppo è giovane, Spalletti è estremamente preparato e può far salire il livello del gioco, ma per ora non ha avuto tempo».

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