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Ronaldo è ormai troppo famoso per giocare. E’ più potente e ricco del suo stesso sport (Guardian)

“Ronaldo ha 107 milioni di follower su X in più rispetto a Uefa Euro 2024. Il suo stipendio annuale base è più o meno uguale alle quote di partecipazione totali di 24 nazioni al torneo”

Ronaldo è ormai troppo famoso per giocare. E’ più potente e ricco del suo stesso sport (Guardian)
Portugal's forward #07 Cristiano Ronaldo celebrates his team's victory at the end of the UEFA Euro 2024 Group F football match between Portugal and the Czech Republic at the Leipzig Stadium in Leipzig on June 18, 2024. (Photo by GABRIEL BOUYS / AFP)

Ronaldo è diventato più grande persino del calcio stesso. Lo scrive il Guardian, analizzando tutto il clamore che puntualmente lo accompagna, anche in questi Europei. “La meraviglia – scrive Barney Ronay – un senso di stupore devozionale, come se questa fosse una versione moderna del commercio medievale di sacre reliquie, la clavicola di Gesù Cristo, la dentiera di Giovanni Battista“.

“A Dortmund, il palco privato di Ronaldo è stato un evento di intrattenimento competitivo. Sono circolate voci secondo cui sarebbe stato intravisto lo YouTuber IShowSpeed, un amabile buffone di corte di prim’ordine che si attacca a personaggi molto famosi che ha 25,4 milioni di abbonati YouTube, più di la popolazione di una nazione di medie dimensioni, Taiwan o Mali o Burkina Faso”.

Ma “niente di tutto questo è una novità. È una versione più evoluta di un fenomeno familiare. Ronaldo ha più follower su Instagram di chiunque altro al mondo. C’è la sensazione che il calcio non sia ancora riuscito a fare i conti con il magnifico mostro che ha costruito. Ronaldo è, almeno in un certo senso, la persona più famosa al mondo. Questo è un nuovo sviluppo per lo sport”.

“In un certo senso Ronaldo è ormai troppo famoso per giocare a calcio. Forse giocare a calcio diventerà ormai una di quelle cose che i calciatori molto famosi purtroppo non potranno più fare, come andare a prendere un caffè o passeggiare per l’isolato. Ronaldo potrebbe doverlo affidare ai suoi delegati e rappresentanti. Forse potrebbe inviare un videomessaggio da riprodurre durante la partita”.

Scherzo a parte, scrive: “è un problema di scala. Ronaldo ha 107 milioni di follower su X in più rispetto a Uefa Euro 2024. Il suo stipendio annuale base è più o meno uguale alle quote di partecipazione totali di 24 nazioni al torneo”. C’è proprio un problema di sicurezza, evidenziato dalle invasioni di campo per avvicinarsi a lui mentre gioca.

“Ronaldo ha una carriera parallela fortemente monetizzata. Per lo spettatore, il tifoso, c’è il senso di un’intrusione di cose che non sono lo sport, una partita dei gironi di Euro 2024 trasformata in un evento di celebrità”. Ma è “un altro passo avanti verso una delle più grandi minacce allo sport nella sua forma tradizionale, l’intrusione del falso nel reale; la diluizione di ciò che resta della pura concorrenza da parte del prodotto di intrattenimento“.

“Non è colpa di Ronaldo. È legittimamente uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi. È un purista, il professionista perfetto. È ancora abbastanza bravo per far parte della squadra portoghese e potrebbe anche aiutarla a vincere questi Europei”. Ma “la sua fama è anche un canale naturale per una trasformazione che arriva da più parti. Dagli Stati Uniti, dove la più grande economia di consumo sta finalmente entrando nel gioco più grande del mondo. Dagli stati nazionali che utilizzano lo sport come mezzo per promuovere il proprio soft power”.

“Mentre tutta la continua ronalizzazione del mondo dello sport, è ancora difficile rispondere alla domanda fondamentale sul perché esattamente sia così popolare. O addirittura se sia effettivamente popolare, amato, caro; o semplicemente molto famoso, in un momento in cui la fama stessa è qualcosa da custodire. Perché lui? Perché è così avanti rispetto a tutti gli altri?”.

Riassumendo: “è un grande calciatore. Ha segnato gol per club estremamente potenti. In più c’è la sua storia. Rappresenta il successo fatto da sé, una storia di perdenti, un racconto motivazionale. Ronaldo ha cambiato se stesso, ha perfezionato il suo corpo, ha dominato il suo mondo. Rappresenta l’accumulo di ricchezza massiccio e brillantemente messo in atto. Ha anche quella qualità indefinibilmente più attraente del molto famoso. E’ una statuetta per torta nuziale a grandezza naturale. Un sottocapitano molto promettente della flotta intergalattica. Chiunque può essere bello. Ronaldo è tipicamente bello, bello in un modo che lo rende sempre riconoscibile, un simbolo istantaneo dei sentimenti di Ronaldo, un pulsante su cui vuoi cliccare. È perfetto anche per Internet. Ne esemplifica le ossessioni. Ronaldo è cura di sé, cura del corpo, ossessione per il corpo. E’ muscoli, bellezza, successo, soldi. A chi non piacciono queste cose? Ronaldo si presenta come un perfetto avatar di tutte queste ossessioni. Va consumato come la Coca-Cola”.

E se “Maradona rappresentava ribellione, malizia, genialità umana imperfetta e un senso della personalità molto chiaro, In cosa crede veramente Ronaldo? In un’epoca in cui tutto è politica, sembra notevole che egli sostanzialmente eluda queste categorie”. In realtà “Ronaldo appoggia i regimi. Attualmente presta il suo nome e il suo peso all’Arabia Saudita, atto ovviamente politico. Tutta la sua identità pubblica è anche un’iper-approvazione del consumismo estremo, dell’iconografia delle immagini, dei beni e delle superfici”.

Ma più di tutto: “Ronaldo è arrivato per primo. Ha colonizzato questo mondo così come stava accadendo, al punto che è molto difficile vedere come qualcun altro possa raggiungere lo stesso dominio del mega-verso calcio-social-media-culto aziendale. Ci saranno altre stelle. Ma nessuno potrà mai più essere Elvis perché Elvis è già stato Elvis. Ronaldo ha occupato questo spazio”.

“Resta la figura più potente nella storia moderna di questo sport, un agente che sta trasformandosi in qualcos’altro, là fuori che svolazza tra questi aerei, portando il proprio rumore competitivo”.

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