Tra i sei attaccanti convocati da Spalletti per Euro 2024, cinque di essi sono tra i peggiori per media gol
Dopo la pesante sconfitta di ieri dell’Italia, non tanto per il punteggio (1-0) quanto per la prestazione degli Azzurri, può essere utile guardare un po’ di numeri. Alcune statistiche possono essere utili per capire il valore della nostra Nazionale. Il primo dato che risalta all’occhio riguarda Scamacca.
L’attaccante in forza all’Atalanta è il peggior marcatore della Nazionale degli ultimi 50 anni. Segna un gol ogni 639 minuti. Decisamente troppi per poter contare su di lui. Alle sue spalle però non ci sono nomi migliori da un punto di vista realizzativo. BonusFinder Italia ha analizzato vari parametri come il numero di reti in partite internazionali (escluse le amichevoli), la media gol a partita, il minutaggio per partita di ogni attaccante e il numero di gol per minuto.
I punti salienti sull’Italia ad Euro 2024: Scamacca il peggiore
Scamacca è ultimo nella speciale classifica. Ha la peggior media gol a partita (0,06). Orsolini, escluso da Spalletti alla vigilia dell’Europeo, ha dimostrato una media gol decisamente migliore giocando 94 minuti in 4 partite e segnando 1 gol. Tra i sei convocati di Spalletti per Euro 2024, cinque di essi sono nelle ultime posizioni mentre Retegui è l’unico che si salva: tredicesimo per media gol con 0.33 gol a partita. Giacomo Raspadori è trentesimo con una media gol parti a 0,19. Stessa media gol per Chiesa.
Mateo Retegui è l’unico giocatore della squadra di Spalletti a entrare nella top 15 dei migliori attaccanti italiani degli ultimi 50 anni. Con due gol in cinque presenze con la nazionale, ha una media di 0,33 gol a partita. Guardando ai minuti giocati, Retegui segna una rete ogni 147.5 minuti.
Luigi Riva è il miglior attaccante degli ultimi 50 anni per l’Italia, con una rete ogni 90 minuti. Riconosciuto come uno degli attaccanti più forti di sempre, “Rombo di Tuono” ha segnato 27 reti in 27 partite internazionali (escluse le amichevoli), stabilendo un traguardo difficile da eguagliare.
Filippo Inzaghi si piazza terzo in questa speciale classifica, con un gol ogni 104 minuti (circa). Con 22 reti in 35 partite (escluse le amichevoli). Rimane uno degli attaccanti più prolifici della Nazionale Italiana.
Christian Vieri, altra leggenda del calcio italiano, è in nona posizione con una rete ogni 136 minuti. “Il Bobone nazionale”, con 2450 minuti giocati con la maglia azzurra, ha segnato 18 gol in 32 partite.
Sicuri che Spalletti sia l’allenatore giusto per l’Italia? La sua missione è stravolgere il nostro Dna
A Spalletti, almeno in questo caso, va riconosciuta la sincerità. In conferenza stampa, alla domanda sulla prossima partita con la Croazia, ha risposto: «la differenza la facciamo noi con la possibilità di scelte che abbiamo di giocare la palla. Se non abbiamo scelte, è dura, ma io non so insegnare altro calcio, un calcio solo di attesa non mi piace».
«Io non so insegnare altro calcio, un calcio solo di attesa non mi piace». Il nodo sta tutto qui. Il tema – avrebbero detto nella Prima Repubblica – è politico. Ieri sera Italia-Spagna è stata una novità assoluta per il calcio italiano. È stata probabilmente la prima volta nella storia che la nostra Nazionale ha giocato in modo ottuso. Senza intelligenza. Senza tener conto degli avversari, della loro storia, dei loro punti forti né tantomeno di quelli deboli. L’Italia è diventata la tipica squadra di un qualsiasi allenatore della nouvelle vague, quelli che il mio calcio, che giocano nello stesso modo sia che affrontino il Francavilla sia che si trovino di fronte il Real Madrid. È davvero questo che vogliamo?
A chi giustamente fa notare che la Spagna ha giocatori mediamente più forti («l’unico fuoriclasse che abbiamo è Donnarumma», disse un certo Carlo Ancelotti), invitiamo a dare uno sguardo alle formazioni di Italia-Spagna del 2016 con Antonio Conte in panchina. Finì 2-0 per l’Italia, gol di Chiellini e Pellè (sigh). Il tabellino ve lo linkiamo qui: mettetevi seduti prima di leggerlo.