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Scamacca: «Volevo essere Ibra, una volta ho mandato in blackout l’intera scuola»

L’intervista al Mundo: “A Fidene era difficile non finire in certi ambienti. Grazie al calcio non mi sono smarrito”

Scamacca: «Volevo essere Ibra, una volta ho mandato in blackout l’intera scuola»
Mg Dortmund (Germania) 15/06/2024 - Euro 2024 / Italia-Albania / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Gianluca Scamacca-Berat Djimsiti

Gianluca Scamacca. In versione “il calcio ha slavato la mia vita”. El Mundo sceglie il centravanti per lanciare Italia-Spagna. Lo intervista sul suo lato sociale, la sua storia. Fidene, “il pallone per strada con gli amici”. “Era difficile non finire in certi ambienti. Grazie al calcio non mi sono smarrito”.

Il giornale spagnolo scrive che “per radiografare Scamacca bisogna tornare alla periferia romana e all’origine della fama di attaccabrighe che, a detta dello stesso giocatore, ha da quando aveva 16 anni”. “A scuola ho sempre fatto casini. Un giorno ho tagliato l’elettricità in tutto l’edificio”.

All’età di 16 anni la Roma lo ha ceduto al PSV per 270.000 euro. “L’Olanda è una scuola di calcio. È stata una decisione coraggiosa di cui non mi pento”. ” Se facevo un colpo di tacco mi chiedevano se volevo imitare Ibrahimovic. Mi vedevano strano. E non capivo che per andare a prendere un gelato da loro dovevo dirlo dieci giorni prima”.

“Guardavo i video di Ibrahimovic e pensavo che fossimo simili. Mi piaceva la sua audacia e in campo mi trasformo e sono capace di tutto”.

El Mundo racconta anche le sventure di nonno e papà Scamacca: “Suo nonno era stato arrestato per aver minacciato con un coltello i clienti del bar e suo padre per aver distrutto con una spranga di ferro diverse auto di dirigenti della Roma a Trigoria”. “Vedo molto poco mio padre. La mia famiglia è composta solo da mia madre e mia sorella”, dice lui.

Torna sul tormentone Spallettiano della pigrizia: “Ci sono dei pregiudizi nei miei confronti da quando avevo 16 anni“.

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