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Schiavone: «Mi farebbe impazzire allenare un uomo. O Coco Gauff, la farei diventare napoletana»

A Sportweek la vincitrice del Roland Garros nel 2010: «Le direi di non stare troppo sul lavoro ossessivo. Tra gli uomini, sceglierei Tsitsipas»

Schiavone: «Mi farebbe impazzire allenare un uomo. O Coco Gauff, la farei diventare napoletana»
New York (Usa) 09/09/2023 - US Open / foto Imago/Image Sport nella foto: Coco Gauff ONLY ITALY

Francesca Schiavone (vincitrice del Roland Garros nel 2010) intervistata da Sportweeek: «Mi farebbe impazzire allenare un uomo. O Coco Gauff, la farei diventare napoletana»

In chi ti rivedi nel circuito? Chi ti ricorda la Schiavone, per stile e/o carattere?
«Mi piacerebbe molto allenare la Gauff, l’americana è fortissima fisicamente. Ha grandi capacità, mi piacerebbe farla diventare un po’ più italiana, un po’ più napoletana. Vorrei avesse più senso delle cose, della freschezza, del talento, del feeling. Non stare troppo sul lavoro ossessivo, che stanno facendo tutte. È importante anche godersi la vita, come affronti e vivi le cose. Questo un po’ l’abbiamo lasciato indietro. Gauff ha queste capacità e mi piacerebbe essere un pezzo della sua carriera. Ma la cosa che mi piacerebbe di più è allenare un uomo, mi farebbe impazzire, ho sempre avuto una mentalità più maschile, mi giravo, giocavo di dritto. Questa esplosione che hanno gli uomini, mi piace…Quando alleno un uomo ho la sensazione che qualunque cosa gli chiedo la fa, per capacità, per forza. Sarebbe un grandissimo sogno».

Chi esattamente vorresti allenare?
«In questo momento prenderei Tsitsipas perché lui ha tantissimo margine e non riesco a capire perché non esplode. Vorrei essere la. ciliegina sulla sua torta. Splash!».

Schiavone: «Sinner evidenzia sempre il lato umano nelle risposte»

Francesca Schiavone, vincitrice del Roland Garros nel 2010 (finalista nel 2011). L’ex numero 4 al mondo
Wta (best ranking per una tennista azzurra) ha presentato a Varese il suo progetto “Schiavone Tennis Lab” per la crescita del movimento sportivo in Italia. L’ex tennista ha rilasciato un’intervista al Giornale in cui ha parlato anche di Sinner.

Roland Garros,  le insidie per i tennisti italiani secondo Schiavone. Sinner l’anno scorso fu eliminato al 2° turno:
«Per loro è più difficile perché hanno un tennis predisposto per la velocità, per l’attacco, per rubare il tempo. Sulla terra devi avere più pazienza, logica, intelligenza, furbizia e tattica. Jannik ha trovato il modo di prendere la palla in salita e di farla uscire. Sbattere fuori l’avversario gli dà più possibilità di accelerare come sa fare. Servono pazienza e tanto fisico».

Sinner, esempio non solo per i suoi successi in campo.
«Ha la capacità di comunicare che in ognuno la parte umana è importantissima. Risponde sempre alla domande evidenziando il lato umano, mostrando divertimento e rispetto per la disciplina. È un esempio, può fare la differenza per i giovani. Avremo a che fare anche con lui nella crescita dello Schiavone Team Lab, gli auguro una grande carriera».

Tennis azzurro in pieno cambio generazionale.
«Ora spicca di più la parte maschile rispetto a qualche anno fa quando eravamo io, Flavia Pennetta, Roberta Vinci e Sara Errani. Adesso la differenza tra le italiane ed il resto del mondo bisognerebbe colmarla attraverso risultati, allenamenti specifici riuscendo a trovare l’atleta che può fare la differenza negli slam».

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