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Se De Laurentiis lascia la scena a Conte, vuol dire che qualcosa è davvero cambiato (Corsera)

Per un’ora e tre quarti riflettori puntati solo sul nuovo allenatore. Lui parla senza diplomazia. Adl: «L’ho scelto perché Antonio fa impresa»

Se De Laurentiis lascia la scena a Conte, vuol dire che qualcosa è davvero cambiato (Corsera)
Ni Napoli 26/06/2024 - presentazione nuovo allenatore Napoli / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

Se De Laurentiis lascia la scena a Conte vuol dire che qualcosa è davvero cambiato. Lo scrive il Corriere della Sera con Monica Scozzafava.

Se il protagonista della scena madre non è più «lui» ma «l’altro», qualcosa è veramente cambiato. Un buon inizio o comunque un nuovo inizio: il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis siede accanto ad Antonio Conte sul palco del Teatrino di Corte di Palazzo Reale, lo ascolta, sorride, gli lascia spazio e tempo: per un’ora e tre quarti riflettori puntati solo sul nuovo allenatore.

Conte ha tante cose da dire, senza inutili diplomazie: pochi fronzoli, tanta emozione, soprattutto all’inizio, quando riceve applausi senza che neanche abbia cominciato a parlare. Impeccabile in abito blu e camicia bianca, risalta il volto abbronzato. Sguardo acceso. «Sono un manager e voglio avere voce in capitolo, non sono venuto a Napoli per fare la statuina sul presepe, il presidente questo lo sa». De Laurentiis lo guarda compiaciuto, si limita ad aggiungere: «L’ho scelto proprio per questo, Antonio fa impresa».

Quattrocento gli invitati a quello che senza alcun dubbio è un evento — in prima fila il sindaco Manfredi, il presidente della Regione De Luca, il capo degli Industriali Iannotti Pecci — per la città che dopo la sbornia scudetto si è risvegliata mortificata dal decimo posto in classifica: tutto in pochi mesi.

De Laurentiis bacchetta Al Khelaïfi e il Psg: «C’è chi fa offerte senza autorizzazione, anche se è presidente dell’Eca»

A Palazzo Reale va in scena la presentazione di Antonio Conte come nuovo allenatore del Napoli. Durante la conferenza di presentazione, il presidente De Laurentiis ha preso la parole sui casi Di Lorenzo e Kvara (di fatto chiudendoli e garantendo la loro permanenza).

Sale sul palco il presidente De Laurentiis:

«Grazie a tutti. Grazia al presidente De Luca e al sindaco. Si riparte da capo con grande entusiasmo e cercando di cancellare tutto quello che c’è stato. Noi a settembre compiremo 20 anni di nostra presenza a Napoli e quindi ci auguriamo altri 20 (non so se ci sarò), ci proveremo. Il direttore del teatro insieme al ministro Sangiuliano ci ha permesso di essere qui».

Il presidente su Kvara e Di Lorenzo:

«Chiaro che si riferiva a due soggetti: Kvara e Di Lorenzo. Di Lorenzo è un giocatore straordinario, un uomo straordinario di grande livello. Io posso capire che si sia sfastidiato nelle ultime partite, come tutti noi. Probabilmente si è sentito un momento abbandonato. Gli ho spiegato che non era possibile abbandonare uno come lui. I giocatori sono comunque dei ragazzi giovanissimi, molto spesso sono carichi e altre volte si posso scaricare. Speriamo che con questo Europeo, dopo il fortunoso pareggio, ritorni una certa serenità. Per Kvara non ci sono problemi.

Mi siederò con Manna e con il ragazzo e il suo agente. Gli faremo una proposta di cambiamento contrattuale, i problemi non li vedo per lui. Poi si può dire quello che si vuole, c’è chi fa contatti e offerte ai giocatori senza autorizzazione dei club di appartenenza. Poi si può richiamare all’ordine, anche perché in quel club c’è pure il presidente dell’ECA… (Chiaro riferimento ad Al-Khelaïfi, presidente del Psg). Nei miei 75 anni non mi meraviglio più di chi è scorretto, io cerco sempre di essere corretto».

De Laurentiis a chiusura della conferenza:

«All’inizio della mia esperienza calcistica, c’erano cose per me inconcepibili. In Inghilterra, incontravi il Manchester United che all’epoca era la squadra più vincente, c’era Ferguson che era anche il manager. Poiché Conte ha fatto la sua università in Inghilterra per ben due volte, lui ha acquisito lo status di manager. Ha un’idea a 360 gradi affinché anche le piccole cose messe nel modo giusto contribuiscono al successo dell’impresa. Quindi è un uomo di impresa, per questo sono molto felice. Lui interpreta questa idea di essere allenatore e manager.

Di Lorenzo

Quando io ho detto che sono tutti cedibili, stavo rispondendo a un’intervista. Si tratta di una massima che vale sempre. Tutti hanno un contratto che può scadere e quindi una convenienza più o meno possibile per il club. Ma poiché il nostro capitano ha almeno altri cinque anni con noi, e poiché è un uomo con gli attributi e con il cervello, è un uomo a cui tengo molto. Qua ci sono due persone che hanno dimostrato di riuscire a fare delle cose complicate in posti complicati. Io credo di farvi divertire nei prossimi vent’anni perché sono indipendente e non sono legato a nessuno».

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