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Se la longevità di Ronaldo è una questione di efficienza clinica, in Pepe c’è qualcosa di magico (The Athletic)

Una volta era il futuro della nazionale. È ancora il presente. “Buona fortuna a chi gli dice che è il passato”. È l’unico a cui è permesso redarguire Ronaldo

Se la longevità di Ronaldo è una questione di efficienza clinica, in Pepe c’è qualcosa di magico (The Athletic)
Portugal's defender #03 Pepe and Portugal's forward #07 Cristiano Ronaldo celebrate their team's sixth goal during the Qatar 2022 World Cup round of 16 football match between Portugal and Switzerland at Lusail Stadium in Lusail, north of Doha on December 6, 2022. (Photo by Paul ELLIS / AFP)

Pepe ha 41 anni “è più vecchio di un terzo delle nazioni presenti a questo torneo“. Anche The Athletic elogia il difensore più vecchio dell’Europeo. La sua prestazione contro la Turchia ha fatto venire i dubbi sulla reale identità del portoghese. Invece è proprio vero.

Una testa calda anche sfortunata

Una carriera passata a massacrare gli avversari. Anche la sua, di carriera, non è stata semplice. “A 17 anni, cresciuto nell’estremo nord-est del Brasile, il difensore centrale aveva firmato un pre-contratto con il Maritimo in Portogallo. Era la sua grande occasione per arrivare in Europa. A cinque minuti dalla fine della sua ultima partita con l’ormai sciolto Corinthians Alagoano, si rompe la caviglia. Piangendo, ha implorato il presidente del Maritimo di non rompere l’accordo e di completare la sua riabilitazione“, ricorda The Athletic.

Nel 2009 l’episodio più brutto della sua carriera. Era una testa calda, “al Real Madrid, si scagliò contro Javier Casquero del Getafe, steso a terra, lo colpì alla gamba, alla schiena, e gli calpestò la caviglia. In molti chiesero al Real di licenziarlo“.

Ai Mondiali del 2014 fi espulso contro la Germania nella fase a gironi per una testata a Thomas Muller. A 31 anni, alcuni pensavano che la sua carriera internazionale fosse finita. Nel 2018, si strappò il muscolo della coscia e sciolse il contratto con il Besiktas con ancora un anno e mezzo di contratto. Avevano chiuso con lui, ma a volte la qualità più grande che un calciatore possa avere è non ascoltare“.

Pepe è il Benjamin Button del calcio

“Guardando Pepe, a volte sembra che siano gli insuccessi a farlo andare avanti, un anti-Campanellino, la sua cupa determinazione ad aggrapparsi e a dimostrare che il mondo del calcio si sbaglia“.

È ancora il leader del Portogallo, c’è qualcosa di magico in lui.

Forse c’è una strana qualità alla Benjamin Button nella sua carriera. Se la longevità del trentanovenne Cristiano Ronaldo è tutta una questione di efficienza clinica, c’è qualcosa di magico nel viaggio di Pepe“.

Ruben Dias è il perfetto contraltare di Pepe, un difensore centrale pronto a lottare sull’erba e a sporcarsi i pantaloncini. Una volta, il lavoro sporco lo faceva lui. “Ora c’è lavoro silenzioso nel suo gioco, si sa di cosa è capace Pepe, come Clark Kent quando indossa gli occhiali. Quella debole minaccia rimane, e temi il peggio per l’invasore di campo che si avvicina a lui piuttosto che a Ronaldo“.

È l’unico in Portogallo a cui è permesso redarguire Cristiano Ronaldo. Contro la Turchia “quando ha ricevuto un passaggio che non gli piaceva da Ronaldo, si è fermato con i tacchetti sulla palla e ha platealmente mimano un gesto di leggera stizza aprendo le braccia“.

Una volta Pepe era il futuro della nazionale portoghese. È ancora il presente. “Buona fortuna a chi gli dice che è il passato“.

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