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Shevchenko: «Il calcio deve servire all’Ucraina per trasmettere messaggi di pace»

Al Guardian: «Stiamo rintracciando i giovani calciatori che sono scappati dal Paese, vogliamo che in futuro giochino in Nazionale»

Shevchenko: «Il calcio deve servire all’Ucraina per trasmettere messaggi di pace»
Bucarest (Romania) 21/06/2021 - Euro 2020 / Ucraina-Austria / foto Uefa/Image Sport nella foto: Andriy Shevchenko

Andriy Shevchenko ha rilasciato alcune dichiarazioni al Guardian su quanto sta accadendo in Ucraina in vista degli Europei 2024.

Shevchenko: «Dobbiamo trasmettere pace attraverso il calcio»

Sugli Europei del 2012 ospitati nel suo Paese:

«Quello è stato un momento felice per l’Ucraina. Un Paese unito, persone amanti del calcio. Abbiamo cercato di mostrare il meglio di noi stessi in modo che i turisti tifosi potessero venire e godersi una bella competizione».

La qualificazione a Euro 2024:

«La qualificazione è un risultato fondamentale per noi. È fondamentale che la nostra squadra, la nostra federazione, partecipi. Possiamo parlare dell’Ucraina come di un Paese che sta combattendo mentre cerca anche di vivere. È un momento difficile e abbiamo il dovere nello sport di fare il massimo che possiamo».

Da poco è stato eletto presidente della Federcalcio ucraina:

«Voglio aiutare il mio Paese, perciò mi sono proposto. L’obiettivo principale era qualificarsi per la Germania. Poi ci sono gli altri punti che devi affrontare: organizzare le partite di campionato, migliorare la situazione finanziaria, il fatto che molti giovani giocatori di talento hanno lasciato il Paese a causa dell’invasione russa e dobbiamo rintracciarli. Questa è una delle più grandi sfide del nostro futuro perché vogliamo che quei talenti giochino per la nostra Nazionale».

Con il ct della Nazionale Serhiy Rebrov, Shevchenko ha un ottimo rapporto:

«Vediamo il calcio allo stesso modo. Quello che mi piace di Serhiy è la sua professionalità. La sua dedizione al lavoro è eccezionale».

Shevchenko è uno dei tre ucraini ad aver vinto un Pallone d’Oro, insieme a Oleh Blokhin e Ihor Belanov:

«Non abbiamo vinto una Champions League, ma le nostre squadre ucraine sono sempre state ostiche per gli avversari. La nostra mentalità, il nostro carattere forte ha sempre messo in difficoltà gli altri. Ora questa nostra identità sta venendo fuori ancora di più».

Sul calcio locale, oggi che l’Ucraina sta vivendo una situazione difficile per la guerra, ha dichiarato:

«Stiamo affrontando sfide incredibili anche per concludere le partite, ma la nostra Federcalcio è molto unita. C’è grande determinazione a capire e risolvere i nostri problemi».

Infine, l’ex attaccante del Milan ha dichiarato:

«È importante usare il calcio come uno sport che unisca le persone e faccia del bene. Attraverso lo sport bisogna mandare messaggi di pace».

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