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Simonelli: «A Roma mi sono sentito come Monkey D. Rufy di “One Piece”, il re dei Pirati»

A Repubblica: «Quel cartone mi ha insegnato a non abbattermi. A dieci anni pensavo che gli ostacoli non facessero per me, ma l’Esercito Sport ha creduto in me».

Simonelli: «A Roma mi sono sentito come Monkey D. Rufy di “One Piece”, il re dei Pirati»
Italy's athlete Lorenzo Ndele Simonelli celebrates winning in the men's 110m hurdles final during the European Athletics Championships at the Olympic stadium in Rome on June 8, 2024. (Photo by Anne-Christine POUJOULAT / AFP)

Il campione europeo dei 110m ad ostacoli Lorenzo Simonelli intervistato da Repubblica.

Simonelli: «Io come Monkey D. Rufy di “One Piece”, il re dei Pirati»

Non si accontenterebbe della finale a Parigi?

«Non mi accontento mai di nulla. Era così agli Europei, sarà così ai Giochi Olimpici».

Quando ha scoperto la vocazione dell’ostacolista?

«A dieci anni. All’inizio facevo di tutto, salto in lungo, campestri, lanci, poi mi accorsi che andavo meglio nelle gare più brevi e veloci. La prima volta feci veramente schifo, passavo gli ostacoli a cavalcioni, mi dissi “mai più, non mi piacciono”. Poi la mia allenatrice Oliva dell’Esercito Sport ha insistito».

Ci racconta la storia della sua famiglia?

«Sono nato in Tanzania, a Dodoma, mio padre antropologo si occupava della lotta all’Aids. Ora è in Italia dove lavora anche per il G7 e il G20, sui temi della salute globale. Viviamo alla Cecchignola. Nei primi quattro anni che ho vissuto in Africa ci spostavamo molto dalla Tanzania al Kenya tornando spesso in Italia».

Sta diventando un simbolo dell’atletica il cappello di paglia che indossa in onore del manga “One Piece”:

«Leggo il volumetto una volta a settimana e mi gaso sempre di più. Non è solo un cartone per ragazzi, ma ha significati profondi. Mi ha aiutato a crescere molto dal punto di vista mentale e fisico. Ho iniziato verso il 2015-16… è stato amore a prima vista. Mi rivedo nei personaggi, nel capitano dei Pirati di Cappello di paglia. Nei momenti complicati, “One Piece” è stato fondamentale, ho cominciato ad affrontare le cose col sorriso. Rialzarsi sempre, demoralizzarsi mai, come Monkey D. Rufy. A Roma mi sono sentito quasi il re dei pirati: ci sto lavorando, sicuramente lo diventerò».

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