È stato Szoboszlai a correre per prendere la barella. I soccorsi sono stati lenti. Per non parlare delle immagini scioccanti trasmesse
Soccorsi in ritardo e immagini scioccanti: la Uefa deve rispondere di com’è stato gestito l’infortunio di Varga (Telegraph)
Ieri sera durante Scozia e Ungheria si è verificato uno spiacevole incidente: l’ungherese Varga è crollato al suolo dopo uno scontro ed è stato trasportato fuori dal campo in barella. Immagini che hanno rievocato il brutto ricordo dell’attacco cardiaco di Eriksen nel 2021.
Oliver Brown sul Telegraph critica il modo in cui è stato gestito l’accaduto da parte della Uefa:
“Un terrore nauseante ha attanagliato l’Arena di Stoccarda mentre i teli beige venivano alzati per nascondere la gravità della scena alla folla. In un certo senso, era troppo tardi: tutti i presenti sono sobbalzati alla vista, trasmessa sugli schermi giganti, dell’attaccante dell’Ungheria Barnabas Varga in visibile difficoltà steso a terra dopo una stridente collisione a mezz’aria con il portiere della Scozia Angus Gunn. L’emittente ospite si è soffermata a lungo sulle immagini, tanto che Gabby Logan, conduttrice del servizio della Bbc, è stata costretta a scusarsi.
Dominik Szoboszlai, capitano del Varga, piangeva impotente guardando il compagno di squadra. Marco Rossi, il ct, era fuori di sé mentre cercava di far arrivare più in fretta i soccorsi, che all’inizio sono stati lenti a farsi avanti. Di per sé, è stato un momento di allarme gravissimo. Ma ad accrescere l’urgenza era il fatto che ci eravamo già passati, proprio in questo torneo, tre anni prima, quando Christian Eriksen si era accasciato sul campo di Copenaghen in seguito a un attacco cardiaco”.
La Uefa risponda della cattiva gestione dell’infortunio di Varga
Oliver Brown definisce le somiglianze tra le due situazioni “inquietanti“.
Pochi teli per proteggere Eriksen dalla vista del pubblico e una falange di giocatori in piedi intorno a lui in preda allo stupore e all’angoscia. Le stesse reazioni si sono avute in Ungheria, con Roland Sallai che si asciugava gli occhi sulla maglia e Andras Schafer che implorava l’intervento di altri medici in soccorso di Varga. Solo quando la federazione ungherese ha confermato che Varga era stabile in un ospedale di Stoccarda, ma che avrebbe dovuto essere operato per una sospetta frattura alla guancia, il panico è diminuito.
Con la sospensione del gioco per oltre cinque minuti, si può solo immaginare la difficoltà che hanno incontrato nel riprendere il gioco. Il fatto che l’Ungheria non solo si sia raccolta, ma abbia anche colto la vittoria con il più entusiasmante dei colpi in extremis, grazie a Kevin Csoboth, riflette il suo straordinario coraggio.
Secondo i media ungheresi, Varga, che gioca per il Ferencvaros di Budapest, non ha perso conoscenza in nessuna fase.
Sebbene la sensazione più diffusa sia quella di sollievo per le condizioni di salute di Varga, l’Uefa deve rispondere a seri interrogativi su come è stato gestito l’episodio. Perché i direttori di gara hanno immediatamente puntato l’attenzione sul giocatore colpito, con il ricordo dell’arresto cardiaco di Eriksen così fresco? E perché ci è voluto così tanto a capire la gravità della situazione, a tal punto che Szoboszlai ha dovuto prendere la barella da solo?