Non c’è nulla di strano, anzi è sinonimo d’intelligenza. E i giocatori gli hanno allungato la vita: l’Italia era molto più quadrata nel primo tempo
Spalletti accusa la talpa ma non nega che il 3-5-2 glielo hanno chiesto i calciatori
La notizia stavolta è arrivata dalla conferenza stampa. La vecchia e bistrattata conferenza stampa. Vintage rispetto all’intervista tv del post-partita dove pure Spalletti (a Sky) si era scaldato. Nulla di che. Un po’ di animosità che non guasta mai. E poi vuol dire che la domanda era giusta, ha smosso qualcosa. Che noia tutte quelle domande e risposte perfettine, quegli insopportabili salamelecchi. In questo Spalletti è da elogiare.
Poi il ct è andato in conferenza stampa e gli si sono drizzate le orecchie alla domanda sulla formazione frutto di un dialogo con i calciatori. È scattato alla parola patto. La sua reazione ha reso manifesta la realtà. I calciatori gli hanno chiesto di giocare col 3-5-2 e secondo noi hanno fatto benissimo. Checché ne dicano i sapientoni (Italo Cucci copyright), l’Italia ha giocato col catenaccio moderno. E aggiungiamo che nel primo tempo la Nazionale era bella quadrata, tosta. Come abbiamo scritto, da lassù Brera e Mura hanno brindato guardando la formazione: finalmente è tornata l’Italia. Gli azzurri sono stati più pericolosi nel primo tempo che nel secondo. Il cambio Frattesi-Pellegrini, diciamolo, non è stata una grande trovata.
Spalletti ne sia orgoglioso, ha confermato di non essere ottuso
Spalletti in conferenza con la sua reazione ha dato enfasi a questa collaborazione con i calciatori. Collaborazione del tutto normale, oseremmo dire logica. L’allenatore padre padrone è un uomo che sguazza nell’ottusità. Ha ragione il ct quando dichiara che i calciatori sono i suoi occhi, le sue orecchie. Non c’è nulla di strano, ed è vero. Poi, ha condito il tutto alla Spalletti. Da sempre detesta (non solo lui) le talpe, quei calciatori che rivelano i segreti dello spogliatoio. È il motivo per cui ha parlato di ambiente interno e ambiente esterno. E ha aggiunto che chi rivela quel che avviene all’interno, fa il male della Nazionale. Invece a nostro avviso Spalletti non ne esce sminuito. Tutt’altro. Probabilmente i calciatori gli hanno anche allungato la vita. Nessuno più di loro è consapevole dei propri limiti. Nella notte il tecnico ha persino chiesto scusa al giornalista.
Lo ripetiamo: Spalletti faccia il contadino. Solo la saggezza contadina può salvarlo, abbandoni la new age del pallone. Come ha dimostrato la serata di ieri.