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Spalletti aveva puntato su Acerbi: per lui la giustizia sportiva sorvolò sul caso Juan Jesus (Il Giornale)

Poi Acerbi si è fatto male. Accorata difesa del ct da parte di Franco Ordine: “mettere nel mirino Spalletti e le sue idee di calcio è il solito esercizio all’italiana”

Spalletti aveva puntato su Acerbi: per lui la giustizia sportiva sorvolò sul caso Juan Jesus (Il Giornale)
Mg Milano 17/03/2024 - campionato di calcio serie A / Inter-Napoli / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Francesco Acerbi

Spalletti aveva puntato su Acerbi: per lui la giustizia sportiva sorvolò sul caso Juan Jesus.

Sul Giornale Franco Ordine si esercita in una accorata difesa del commissario tecnico della Nazionale. Scrive che nemmeno un mago avrebbe potuto trasformare lo scarso materiale a disposizione. E sprona Spalletti (come se ce ne fosse bisogno) a non cambiare credo calcistico, con tanto di bacchettata a chi osa criticare.

Scrive Franco Ordine:

Mettere nel mirino Spalletti, le sue idee di calcio e la preparazione svolta a Coverciano, è il solito esercizio all’italiana, cioè andare a caccia del capro espiatorio. Piuttosto bisogna sollecitare il ct a proseguire con le sue convinzioni perché sarebbe solo una perdita di tempo “rinculare” cercando modifiche in corsa al proprio credo. 

Spalletti, Acerbi e quella assoluzione sul caso razzismo

Almeno Franco Ordine ammette che su Acerbi ci fu un voluto pasticcio istituzionale. Una “assoluzione” caldeggiata.

Appunto indirizzato questa volta a chi considera un errore aver eseguito esperimenti con la difesa a 3 per poi abbandonare la formula e passare allo schieramento a 4, con l’utilizzo di Calafiori double face, cioè un po’ difensore e un po’ centrocampista di
costruzione all’occorrenza. Spalletti ha perso Acerbi prima di cominciare e non dimentichiamo che per averlo a disposizione la
giustizia sportiva ha sorvolato sulla famosa vicenda Juan Jesus. Uscito l’interista dalla lista, in circolazione di italiani disponibili capaci di recitare un ruolo fondamentale di perno centrale difensivo non c’è granché: Buongiorno è uno dei pochi ma con un modesto curriculum internazionale. Piuttosto perseverare su Di Lorenzo, spento come un lampione spento, può essere considerato un errore. 

L’Italia sarebbe stata ai piedi di Acerbi, 36 anni, che nemmeno quando ne aveva 25 era Cannavaro o Scirea: li guardava col cannocchiale. Tanto per capirci.

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