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Spalletti, c’è qualcosa di donchisciottesco nella sfida a inseguire la bellezza oltre la vittoria (Gazzetta)

Merita fiducia. Aspettate a mandarlo all’inferno. Se riuscirà a coinvolgere i ragazzi nella visione, potrebbe anche arrivare in paradiso

Spalletti, c’è qualcosa di donchisciottesco nella sfida a inseguire la bellezza oltre la vittoria (Gazzetta)
Dc Firenze 31/05/2024 - raduno Italia / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Spalletti, c’è qualcosa di donchisciottesco nella sfida a inseguire la bellezza oltre la vittoria. Lo scrive la Gazzetta dello Sport nell’analisi di Luigi Garlando.

Nel lontano 1995 chiedemmo al giovane Spalletti, appena sbarcato in Serie A: «In quale girone dell’inferno la collocherebbe Dante Alighieri?». Luciano rispose: «In quello degli orgogliosi». Il suo Europeo è questo azzardo d’orgoglio: sfidare tutti, compresi i più forti, con una Nazionale che gioca un calcio moderno, all’avanguardia, relazionale, pur non avendo avuto il tempo necessario per educarlo; pur dovendo chiedere a quasi tutti i suoi difensori di cambiare abitudini; pur non avendo i campioni degli altri.

Spalletti, passare dalla bolgia degli orgogliosi a quella dei presuntuosi è un attimo

Un Europeo fa, contro la Spagna, Mancini non snaturò l’Italia, non tradì i suoi principi calcistici, ma riconobbe la superiorità degli avversari, fece un passo indietro, accettò un minor possesso, soffrì come non aveva mai sofferto, ma creò occasioni lo stesso, trascinò gli spagnoli ai calci di rigore e li eliminò. Fu un capolavoro di realismo e di buon senso. Spalletti invece ha tirato dritto senza compromessi. Meno male che il beato Gigio ha limitato i danni. Passare dalla bolgia degli orgogliosi a quella dei presuntuosi è un attimo. Ma il visionario Luciano è così.

Forse, alla prossima, apporterà qualche modifica per migliorare la sostenibilità dell’Armata, ma continuerà a chiedere ai suoi soldati di correre in avanti, di pressare, giocare, attaccare e, se li vedrà rallentare, urlerà: «Siete troppo comodi!», retaggio dell’antico assemblatore di divani. C’è qualcosa di nobile, di donchisciottesco nella sfida senza tempo di Luciano che insegue la bellezza oltre la vittoria. Aspettate a mandarlo all’inferno. Se riuscirà a coinvolgere i ragazzi nella visione, potrebbe anche arrivare in paradiso.

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