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Tre anni fa, l’Italia cantava e scherzava. Tra gli azzurri di oggi l’allegria non c’è (Corsera)

Sulla strada per Wembley l’autista inglese del pullman disse: «They are all crazy». Oggi sembrano pieni di quella certa preoccupazione non sana

Tre anni fa, l’Italia cantava e scherzava. Tra gli azzurri di oggi l’allegria non c’è (Corsera)
Italy's goalkeeper #01 Gianluigi Donnarumma embraces Italy's defender #05 Riccardo Calafiori during an MD-1 training session at the base camp in Iserlohn on June 28, 2024, on the eve of their UEFA Euro 2024 Round of 16 football match against Switzerland. (Photo by Alberto PIZZOLI / AFP)

Tre anni fa, l’Italia cantava e scherzava, tra gli azzurri di oggi l’allegria non c’è. Lo scrive il Corriere della Sera con Fabrizio Roncone.

Scrive il Corsera:

Di sicuro, non c’è allegria. La sensazione è precisa anche osservando gli azzurri ora che escono dal campo, interpretando le loro smorfie, il linguaggio dei corpi. Non ridono, non scherzano. Sembrano pieni di quella certa preoccupazione non sana. Come se più che temere gli svizzeri, temano se stessi.

Senza telefonare a Paolo Crepet: si chiama mancanza di autostima. Quella che, di solito, hanno invece tutti i gruppi vincenti. Prima, bevendo un caffè finalmente definibile caffè, si ricordava l’arrivo degli azzurri a Wembley, tre anni fa, la sera prima della finale.

Si presentarono cantando. Donnarumma aveva attaccato il suo i-phone alla cassa portatile di Florenzi. L’autista inglese del pullman, con mezzo ghigno: «They are all crazy». No, amico, gli disse un anziano cronista: non sono matti. Erano convinti di potercela fare. Tra di loro s’era insinuato il sospetto di stare simpatici alla fortuna. E, soprattutto, avevano anche parlato con Gianluca Vialli.

Qui, l’unico con cui possono, e devono, parlare, è il mister. Chiunque abbia giocato con lui racconta di aver giocato, poi, per lui. È un grande allenatore. Dobbiamo fidarci.

Conte: «L’Italia di Spalletti cerca di dare l’immagine di una squadra propositiva»

Antonio Conte, nuovo allenatore del Napoli, dopo la presentazione a Palazzo Reale, ha concesso un’intervista alla Rai in cui ha parlato anche del percorso dell’Italia a Euro 2024.

Conte su Euro 2024:

«Io conservo sempre quell’esperienza nel mio cuore. Ho anche partecipato da calciatore, ai Mondiali quando abbiamo perso ai rigori, agli Europei quando abbiamo perso al Golden Gol. Poi partecipare all’Europeo da allenatore penso sia stato qualcosa di incredibile. Queste manifestazione, sia Europei che Mondiali, sia per il calciatore che per l’allenatore , sono delle esperienze veramente forti. C’è l’Italia dietro di te che ti soffia. Inevitabile che c’è grandissima pressione e stress. Soprattutto poi per l’allenatore, per Spalletti così come c’era per me. Dobbiamo essere ottimisti, sono sicuro che alla fine gioiremo».

Un pensiero sull’Italia di Spalletti:

«È un’Italia che cerca di dare l’immagine, una buona immagine, di una squadra pospositiva che ha voglia di giocare. Questi sono tornei talmente brevi e talmente poi così compressi che devi essere bravo anche ad affrontare diverse situazione in maniera anche diversa. I ragazzi, così come Spalletti, stanno facendo un grande lavoro».

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