«Julia Roberts l’ho incontrata un paio di volte, lei parla a macchinetta. Io ridevo»
Il Corriere della Sera intervista Valeria Golino che domani nelle sale esce la seconda parte di L’arte della gioia, dal romanzo di Goliarda Sapienza, di cui Valeria è regista. C’è un lungo parallelo tra l’attrice-regista e il personaggio di Modesta del film.
Anche tu sei una bugiarda seriale, come Modesta?
«Lo sono sempre meno. Ero più bugiarda da piccola, mi serviva di più esserlo. Forse oggi non ho bisogno di sembrare più bella o più brava di quello che sono. Ho capito che non si può piacere a tutti, mentre prima era un mio desiderio infantile. Ho guadagnato il diritto a non giustificarmi. Comunque non mi piace avere torto».
Modesta ha un’adolescenza selvaggia. La tua com’è stata?
«I miei genitori, Luigi e Laila, si separarono presto. Conmiamadre, dai 5 ai 9 anni e poi dai 12 ai 16, andai a vivere nella sua Grecia con mio fratello grande, Sandro, che vive in Francia ed è un sassofonista jazz (dopo nacque Claudio, un cervellone che fa l’ingegnere manager). Furono anni gioiosi. Andavo dalla Grecia a Sorrento, da mio padre e Nora, la mia seconda madre. Anni più malinconici, anche se la Campania è meravigliosa».
Dici sempre di non avere vissuto l’adolescenza.
«Perché a 13 anni mi hanno operata di scoliosi a Chicago. Cinque mesi a letto. Se non altro non andavo a scuola. Una volta rubai in un grande magazzino, ma te l’ho già raccontato».
Hai girato 18 filmin America.
«Dustin Hoffmann mi regalava vitamine, Tom Cruise affettuosamente mi regalava quadri e orologi. Sono aneddoti che quasi non mi riguardano più. Sono successe tante altre cose belle e mancate, a parte il provino per Pretty Woman quando ero rimasta l’unica accanto a Julia Roberts. Ecco, c’è una cosa che non ho mai rivelato. Ancora Julia Roberts mi fu preferita in Linea mortale di Joel Schumacher. Anzi, andò peggio. Lei rinunciò al film, poi due giorni prima che firmassi il contratto (e avevano riscritto la storia su di me) ci ripensò. Presero lei. Joel mi scrisse una lettera bellissima».
Cosa ti diceva?
«È come se fossi stato sposato a una donna che credevo morta, dispersa in mare. E qualcuno me la riportò sulla riva. Poi sei arrivata tu, Valeria, e io, mi innamorai di nuovo.Ma era tornata la mia sposa».
Bella.Ma hai preso due sberle da Julia Roberts, altro che Citto Maselli: gliel’hai mai detto?
«No. L’ho incontrata un paio di volte, lei parla a macchinetta. Io ridevo»