L’Usada americana è l’agenzia più “cattiva”, la Wada dipende dal Cio e paga il caso dei nuotatori cinesi. “C’è un conflitto senza precedenti”
Il caso dei 23 nuotatori cinesi positivi è stato solo l’innesco. Da molti mesi il mondo dello sport è dilaniato da una guerra sotterranea tra la Wada e le autorità antidoping statunitensi. E a Parigi questa situazione sta vivendo un’escalation inaspettata. Il Cio ha appena assegnato i Giochi Invernali del 2034 a Salt Lake City, ma con una clausola aggiuntiva mai vista, che secondo la Süddeutsche Zeitung va letta così: se gli Stati Uniti non riconoscono il ruolo della Wada nella lotta al doping, il Cio può ritirare l’assegnazione.
La Wada ha anche annunciato un’indagine di conformità sull’autorità antidoping americana (Usada). E indipendentemente da quanto grande (o piuttosto remota) sia la probabilità che Salt Lake perda effettivamente i Giochi, “questo evento – scrive il giornale tedesco – è il culmine di un conflitto senza precedenti”.
La Wada “esiste dall’inizio del millennio; lo sport organizzato l’ha fondata come reazione ai vari scandali di doping e alla crescente pressione del pubblico e degli sponsor. Costituisce formalmente l’ombrello della lotta antidoping. Tuttavia, non è realmente indipendente”. “Da tempo agisce come un’estensione del Cio e tradizionalmente si distingue per la sua inerzia“.
Diverso approccio al doping
“Gli Stati Uniti, invece, affrontano la questione del doping con l’atteggiamento di essere gli unici che vogliono davvero ripulire il pasticcio. Sebbene l’Usada prenda anche alcune decisioni apparentemente strane – come la recente assoluzione di un nuotatore sincronizzato che avrebbe ingerito una sostanza vietata attraverso i residui del collirio del padre su un cuscino – nel complesso è ancora l’agenzia antidoping nazionale più severa”. Dal 2020 negli Usa c’è un nuovo strumento che sta terrorizzando il mondo dello sport: la Legge Rodtchenkov, che si basa sulle leggi antimafia: non appena un caso di doping ha un legame con gli Stati Uniti, le autorità americane possono intervenire. Questo approccio è una spina nel fianco per la Wada, che si è sempre opposta a questa legge, ma non è riuscita a impedirla.
Alcuni dei più grandi eventi sportivi dello sport mondiale si svolgeranno negli Stati Uniti. I Mondiali di calcio, per esempio. O i prossimi Giochi estivi a Los Angeles, nel 2028. “È del tutto inappropriato che un Paese cerchi di imporre al resto del mondo la responsabilità della lotta al doping”, si lamentano i vertici della Wada.