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A Montella sono bastate dodici partite per portare la Turchia ai quarti (capito Spalletti?)

Le poche partite sono state uno dei tanti alibi del ct azzurro. Montella ha schierato i calciatori nei propri ruoli e ha dato una chiara identità di gioco

A Montella sono bastate dodici partite per portare la Turchia ai quarti (capito Spalletti?)
Turkey's Italian head coach Vincenzo Montella greets his players after the UEFA Euro 2024 round of 16 football match between Austria and Turkey at the Leipzig Stadium in Leipzig on July 2, 2024. (Photo by Ronny HARTMANN / AFP)

A Montella sono bastate 12 partite per portare la Turchia ai quarti. L’allenatore tanto bistratto in Italia quando allenava il Milan, è l’unica bandiera italiana che ancora sventola a Euro 2024. Di certo la sua Turchia non è la favorita per la vittoria finale ma si sta comunque giocando le proprie carte per disputare un Europeo dignitoso. Tutto il contrario dell’Italia.

Spalletti in 14 partite non è riuscito a dare un’identità all’Italia

Dopo l’eliminazione con la Svizzera, nel corposo libro degli alibi divulgato da Spalletti c’è stato spazio anche per il poco tempo a disposizione. Quattordici partite, meno rispetto agli altri commissari tecnici prima di una manifestazione importante. Poi, qua e là, ha aggiunto la scarsa personalità dei calciatori, le alte temperature, i troppi ospiti a Casa Italia. Ci fermiamo qui.

Eppure in dodici partite l’Areoplanino (soprannominato così da calciatore per via delle sue esultanze) è arrivato ai quarti di Euro 2024. Cinquanta percento di vittorie, e un gioco che mette i calciatori al proprio posto esaltando le loro qualità. Facendoli rendere al meglio delle loro possibilità. Anche Spalletti voleva fare la stessa cosa, almeno a parole. Poi però ha schierato Chiesa sulla fascia destra, Barella sul centrosinistra, Fagioli regista (era il suo ruolo nelle giovanili), Bastoni centrale di destra. Insomma tutto il contrario delle grandi promesse.

La Turchia invece schiera nel loro ruolo Calhanoglu, Yildiz, Guler, Demiral e tutti gli altri. “Si, ma Spalletti non ha Arda Guler in rosa”. Vero, come è anche vero che i vari Scamacca, Barella, Bastoni, Dimarco, Raspadori non hanno nulla da invidiare al talento turco. Hanno anche una discreta esperienza tra finali di Europa League, finali di Champions e campionati vinti. Ha detto bene Marocchi, contro la Svizzera avevamo di fronte Freuler e Xhaka, mica due Palloni d’Oro. Eppure la Turchia ai quarti contro l’Olanda e noi in vacanza.

Montella ha dato un’identità chiara alla sua Nazionale. Gioca con il 4-2-3-1 fin dalla prima partita, ha cambiato solo agli ottavi di Euro 2024 contro l’Austria giocando con il 3-4-3 per via della squalifica del registra/trequartista interista Calhanoglu. Spalletti ha iniziato la sua avventura con il suo marchio di fabbrica, il 4-3-3. Poi è passato alla linea a tre e a un centrocampo a quattro (in amichevole contro il Venezuela), a Euro 2024 ha sperimentato nella partita cruciale il più difensivo 3-5-2 (difensivo nel senso che era più un 5-3-2) e infine siamo andati a casa ritornando al 4-3-3.

La morale che ne esce fuori è un duro colpo per Spalletti che è, a scanso di equivoci, uno dei migliori allenatori italiani. Ma ha peccato di umiltà provando a fare l’allenatore piuttosto che limitarsi a fare il selezionatore. Come invece ha fatto Montella.

Montella prima di Euro 2024: «Italia pericolosa. Nelle ultime partite ho notato un’intesa notevole»

Vincenzo Montella, commissario tecnico della Turchia, che grazie all’urna di Amburgo è capitata nel girone F in cui se la dovrà vedere con Portogallo, Repubblica Ceca e una vincitrice dei playoff, ha analizzato il sorteggio di Euro 2024 ai microfoni di Sky:

«Sono felice, è un lavoro molto più dinamico di quanto pensassi, mi sta portando a vedere molte più partite con l’occhio di chi vuole studiare. Da allenatore sei abituato a vederla rispetto agli avversari del momento: è un’esperienza che mi sta arricchendo, in un ambiente molto sano. Sono contento di questo nuovo lavoro»

L’opinione sull’Italia:

«È difficile commentare, adesso sono dall’altra parte… Ma penso che anche Spagna e Croazia non siano felici di trovare l’Italia: dalle ultime partite che ho visto, ho notato un’intesa notevole. Ci ricordiamo, quando ha vinto i Mondiali l’Italia, con che animo l’ha fatto. È sempre una nazionale pericolosa».

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