A Manchester non lo hanno più voluto per le violenze alla fidanzata (i due hanno fatto pace). A Marsiglia è rivolta, in Italia non se ne frega nessuno
A Napoli (e in Italia) il passato di violenze di Greenwood passa del tutto inosservato. Il che la dice lunga sul grado di maschilismo di cui è infarcita la nostra società, non solo l’ambiente calcistico. Mason Greenwood, ex enfant prodige del calcio inglese, è stato protagonista di un clamoroso episodio di violenza. Che scoppiò quando la sua storica fidanzata (ora madre di suo figlio, i due si sono riappacificati) pubblicò un video sui social in cui appariva fin troppo evidente lo stato in cui il calciatore l’aveva ridotta. Oltre ad averla costretta a un rapporto sessuale non consenziente (che è violenza sessuale, specifica che dovrebbe essere superflua ma è meglio non fidarsi).
La vicenda ha poi assunto contorni poco chiari. Anche perché già all’epoca i genitori di lei (Harriet Robson) provarono a dire che i video e le immagini erano stati diffusi contro il parere della figlia, il telefono le sarebbe stato hackerato. Il processo non si è mai svolto perché – riferì la polizia di Manchester – il teste chiave aveva ritirato la propria disponibilità. E il teste chiave era ovviamente la fidanzata.
Nel frattempo il Manchester United non reintegrò il calciatore in rosa perché ci fu l’opposizione della squadra femminile dello United. Greenwood è andato a giocare a Getafe. Questa estate si sarebbe dovuto trasferire a Marsiglia dove però c’è stata una sollevazione contro il suo possibile arrivo, con in testa il sindaco della città.
In Italia nulla di tutto questo. Nessuno ha fiatato. Né a Napoli, né a Roma fronte Lazio. Né in altre città le cui squadre in questi mesi sono state accostate all’attaccante inglese. Si può anche giungere alla conclusione che i due ora vivono insieme e hanno un figlio, oltre al fatto che non si può pagare a vita per un errore sia pure ignominioso. Ma da noi non c’è stato uno straccio di dibattito. Nessuno ha avuto nulla da ridire. Zero. L’ennesimo capitolo triste della concezione che abbiamo in Italia dei rapporti uomo donna e dell’importanza e del livello di riprovazione sociale che attribuiamo alla violenza sulle donne.
Greenwood è un caso politico a Marsiglia, il sindaco: «Inaccettabile, ho visto il video delle sue violenze»
Greenwood è sempre più un caso politico. Ieri anche il sindaco di Marsiglia ha preso duramente posizione contro l’arrivo del calciatore ancora di proprietà del Manchester United in passato accusato di violenze domestiche nei confronti della compagna che poi ha ritirato le accuse.
L’Equipe riporta le cifre di The Athletic: quasi 31,6 milioni di euro, bonus compresi: base fissa di 25 milioni di euro, più bonus.
Ne scrive oggi L’Equipe anche perché ieri in conferenza stampa ne ha parlato anche De Zerbi che però ha tenuto una posizione molto blanda, possiamo dire anche pilatesca.
«Non è stato acquistato quindi c’è poco da dire. Si tratta di un campione, un giocatore di livello internazionale. Non so cosa sia successo, non mi concentro sulla vita privata. Quando un giocatore firma per il club lo considero come mio figlio e anche se posso tirargli l’orecchio in privato, lo difenderò pubblicamente. I miei giocatori sono come i miei figli».
La differenza tra De Zerbi e il sindaco di Marsiglia
Non la pensa così il sindaco di Marsiglia Benoît Payan che ai microfoni di Rmc Sport ha detto:
«Il comportamento di Greenwood è indicibile, inaccettabile. Ha picchiato sua moglie… Ho visto immagini che mi hanno scioccato profondamente. Massacrare tua moglie in questo modo è indegno di un uomo e credo che non possa avere posto in questa squadra (…) L’Olympique Marsiglia è più di un club. È un modo di essere, e non c’è posto per coloro che hanno questi comportamenti, per coloro che commettono questo tipo di crimini e misfatti. Non è tollerabile. Non posso immaginare nemmeno per un secondo che Pablo Longoria commetta questo grave errore».
In realtà Longoria ci sta pensando eccome: «Mason Greenwood è sotto contratto con il Manchester United (è appena tornato da un prestito al Getafe in Spagna)… Voglio parlare dei valori che il calcio dovrebbe trasmettere e dei valori che l’OM dovrebbe trasmettere. È una cosa molto importante. Vedo in gito tante discussioni, non entro in dibattiti social. (…) Nell’ultimo anno e mezzo abbiamo messo in piedi un programma sociale che è uno dei più importanti in Europa. È stata una mia idea. Volevo che il Marsiglia fosse coinvolto in tutti gli argomenti in cui il calcio ha il suo posto. Educazione, voglio che tutti possano accedere al calcio senza le difficoltà che ho vissuto quando ero piccolo. Calcio amatoriale, in città, lo sviluppo del calcio femminile. Gli altri temi trattati dalla Fondazione… Quello che è certo è che qualunque sia il giocatore che viene all’OM, deve condividere i nostri valori. Il Marsiglia è un vettore di unità nella città. Allo stadio non esistono classi sociali, religioni… Tutti i giocatori che vengono devono condividere la nostra visione, muoversi in questa direzione di unità. Vogliamo andare avanti con buoni valori e buone persone».
I tifosi sono divisi, alcuni si sono esposti contro l’arrivo di Greenwood.
L’Equipe scrive che per Longoria è un “opportunità”.
Concentrerà i suoi futuri discorsi sul tema del riscatto, per un giocatore che si è comportato in modo irreprensibile la scorsa stagione al Getafe, un club di cui l’asturiano conosce bene la gestione. Contattato, l’entourage del proprietario del Marsiglia Frank McCourt non ha commentato.