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Abodi duro su Spalletti: «Analisi e autocritica sono mancate. A oggi non vedo segnali»

Il ministro dello Sport alla Gazzetta: «Spero si ripristini una scuola federale di selezionatori. A Berlino siamo stati la versione peggiore di noi»

Abodi duro su Spalletti: «Analisi e autocritica sono mancate. A oggi non vedo segnali»
Db Berlino (Germania) 29/06/2024 - Euro 2024 / Svizzera-Italia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Il ministro dello Sport Abodi duro su Spalletti: «Analisi e autocritica sono mancate. A oggi non vedo segnali». Lo dice in un’intervista alla Gazzetta dello Sport:

Lei era a Berlino, cos’è successo alla Nazionale?

«Non lo so ma spero si ripristini una scuola federale di selezionatori. Questo presuppone un Club Italia e un settore tecnico ripensati nella loro globalità. Io ho sempre espresso giudizi positivi su Spalletti ma servono anche analisi e autocritica, che sono mancate. Quello che è successo non può essere un semplice “capita” o “gli altri sono stati più forti”, noi siamo stati la versione peggiore di noi. Mi auguro che per la Nations League abbiano fatto tesoro della sconfitta ma a oggi non vedo segnali».

Abodi non parla solo di Spalletti ma anche di Gravina

Parlando più in generale, dice:

«Parlando degli Europei, dopo la sconfitta di Berlino è mancata l’autocritica, l’assunzione di responsabilità, un confronto in Consiglio federale, a partire da una relazione del presidente Gravina. La data delle elezioni anticipate come primo passo mi è sembrata una risposta istintiva e non il frutto di una riflessione comune».

Pensa che Gravina si ricandiderà?

«Penso voglia valutare come si evolveranno determinate situazioni, a partire dagli equilibri nelle Leghe. Vuole evitare che qualcuno abbia il sopravvento, è una specie di logica del disarmo bilanciato. A me ha detto delle cose, sono convinto le dirà anche in pubblico. D’altro canto il livello dello scontro e delle contrapposizioni personali – sempre da stigmatizzare – hanno raggiunto l’insopportabile, adesso deve prevalere solo l’interesse generale».

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