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Allegri, sei anni fa la sua denuncia: «Nei settori giovanili si imprigiona il talento in schemi e movimenti fissi»

Aveva capito tutto, lo trattarono da scemo del paese. «Il calcio italiano deve smettere di scimmiottare i metodi dei settori giovanili di altri Paesi»

Allegri, sei anni fa la sua denuncia: «Nei settori giovanili si imprigiona il talento in schemi e movimenti fissi»
(From L) Italian former football player Andrea Pirlo, Italian football coach Massimiliano Allegri and former English manager Alex Ferguson attend the UEFA Champions League final football match between Borussia Dortmund and Real Madrid, at Wembley stadium, in London, on June 1, 2024. (Photo by Adrian DENNIS / AFP)

Allegri, sei anni fa la sua denuncia: «Nei settori giovanili si imprigiona il talento in schemi e movimenti fissi».

In un altro contesto, intellettualmente onesto e non corrotto da anni di rincoglionimento calcistico, Allegri sarebbe portato in prima serata a ripetere quel che lui – inascoltato – diceva già sei anni fa e oltre. Cioè che il sistema calcio in Italia era sbagliato nelle fondamenta, nei settori giovanili, dove improbabili istruttori scimmiottavano (e ahinoi scimmiottano) Guardiola e finiscono col far odiare il calcio ai bambini e ai ragazzini. Basterebbe avere un figlio, un nipote, il figlio di un vicino in una di queste scuole calcio e andare ad assistere a una lezione. Dopo dieci minuti, uscireste in lacrime. Il risultato di anni di aberrazione sta tutto negli ultimi Europei con Spalletti in panchina.

Ecco cosa disse Allegri alla premiazione per la panchina d’oro nel 2018:

Cosa si insegna ai bambini? Che il 2 deve dare la palla al 3; il 3 al 4; il 4 al 7. E infine si arriva al 9. E la creatività? Chi insegna al bambino a sviluppare la genialità? Il calcio italiano deve smettere di scimmiottare i metodi dei settori giovanili di altri Paesi. Agli altri piacerebbe copiarci ma non ci riescono perché siamo speciali. Abbiamo doti innate nel confrontarci col pallone. Sono stufo di sentirmi dire “Non vengono fuori talenti”. È vero in parte. L’ultima partita della Nazionale ha dimostrato che l’Italia riesce a proporre giocatori di qualità. Ma sono eccezioni. E spesso sbocciano da soli. Nei settori giovanili si lavora per meccanizzare i giovani. Li trasformiamo in impiegati. Imprigionati in schemi e movimenti fissi. E la creatività? Ce la siamo dimenticata. Torniamo a insegnare ai bambini a giocare divertendosi. Ci sarà il tempo per tattica e tatticismi. Ma difendiamo il nostro dna, la capacità di inventiva. E non è un problema di inseguire o meno vittorie già nelle giovanili. Giocare per vincere aiuta a crescere. Lo spirito deve essere diverso.

Come scrivemmo già allora, Allegri venne trattato come lo scemo del paese, il passatista, l’ambasciatore del vintage.

Quando disse a Sconcerti: «Io sono lucido, voi no».

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