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Bearman: «Voglio il mondiale con la Ferrari. I test mentali? Credo di essere abbastanza intelligente»

L’anno prossimo in F1 con la Haas. Al Telegraph: «Facciamo molti test. Quelli di reazione non sono il mio forte, è strano perché in pista sono veloce»

Bearman: «Voglio il mondiale con la Ferrari. I test mentali? Credo di essere abbastanza intelligente»
Ferrari's British reserve driver Oliver Bearman winds stands the garage after the qualifying session of the Saudi Arabian Formula One Grand Prix at the Jeddah Corniche Circuit in Jeddah on March 8, 2024. (Photo by Giuseppe CACACE / POOL / AFP)

Alla fine Bearman ce l’ha fatta. Il giovane talento della Ferrari Academy debutterà in Formula 1 l’anno prossimo, con la Haas.

Il Telegraph ha pubblicato un’intervista al giovane pilota che ora milita in Formula 2. È di oggi la notizia che la Haas ha ingaggiato il diciannovenne prodotto dell’accademia Ferrari di Chelmsford, nell’Essex, con un contratto pluriennale a partire dalla prossima stagione”.

Bearman già pensa in grande, “sta puntando al posto di Lewis Hamilton alla Ferrari tra qualche anno“.

«Sì, sarebbe l’ideale – dice – Se le stelle si allineano, è proprio quello che succederà. Ma la strada è lunga. Devo abbassare la testa e lavorare sodo. Credo di guardare al breve termine, cioè alla F2. Il medio termine, che è la F1. E poi il lungo termine…».

«Ovviamente, voglio vincere un Mondiale. E farlo con la Ferrari… sapete, mi hanno dato tanto sostegno, tanta fiducia, negli ultimi due anni, da quando faccio parte dell’Academy. Il fatto che mi abbiano messo in macchina a Gedda».

Bearman sorride. «Sarebbe il sogno della mia vita guidare per la Ferrari».

Il Telegraph scrive:

Siamo seduti nel motorhome della Haas a Imola, la mattina dopo un’altra sessione di FP1 di Bearman. È sempre impressionante vedere un pilota di Formula Uno assorbire la quantità di informazioni che gli vengono richieste e avere la possibilità di guidare la macchina. A maggior ragione quando sono ancora giovani e ogni loro mossa è seguita dalle telecamere di Netflix. Bearman viene investito da una montagna di informazioni. Ma tra tutte le istruzioni provenienti dal muretto dei box su regolatori di rimbalzo, limitatori, bilanciamento dell’aerodinamica e regolazioni dei differenziali, compie alcuni giri di tutto rispetto nell’autodromo Enzo e Dino Ferrari e percorrendo quella linea comune a tutti gli aspiranti piloti di F1: andare abbastanza veloci da impressionare il capo, ma non così tanto da buttare via la macchina”.

“A detta di tutti, ha superato i test dell’Academy Ferrari, ottenendo i punteggi più alti di tutti i piloti che hanno partecipato al programma, che comprende piloti di F1 come Charles Leclerc, Sergio Perez, Lance Stroll e Mick Schumacher”.

«Non ne sono molto sicuro!». Bearman si schermisce quando glielo chiedono. «Ma sì, in Academy facciamo molti test di reazione e di memoria. Sai, cose come forme digitali in 3D e quattro di esse sono evidenziate e si muovono. E devi ricordare esattamente quali sono state evidenziate. Cose del genere. È bello. Lo trovo divertente».

Bearman: «Non sono molto bravo nei test di reazione, ed è strano»

«Non sono molto bravo nei test di reazione, il che è strano perché in pista sono molto veloce. Ma mi sembra di essere sempre stato abbastanza bravo dal punto di vista della capacità mentale. Ho sempre affrontato abbastanza bene le novità».

«Credo di essere abbastanza intelligente – aggiunge, ridendo di nuovo – Non per fare il gradasso! Ma ho frequentato una buona scuola. Sono stato educato bene. Credo che questo conti molto. Non mi sono mai sentito in difficoltà di fronte alle informazioni che mi sono state date. Le trovo piuttosto semplici».

Poi Bearman ha parlato di Hamilton.

«Avevo solo due anni quando Lewis ha fatto il suo debutto – osserva -. Quindi è un po’ surreale. Da piccolo è sempre stato il mio idolo. Il fatto che sia venuto a congratularsi con me dopo Jeddah è stato… incredibile».

«Da allora non ho più parlato con lui, ma spero di incontrarlo prima o poi perché, si sa, il sogno di tutti è quello di guidare un giorno per la Ferrari. Credo che Lewis sia un ottimo acquisto per la squadra e non vedo l’ora di vederlo su quel sedile».

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